Recensione a “Recopilación de escritos y otros apuntes”, di Claudio Lavazza

Claudio Lavazza
Recopilación de escritos y otros apuntes
Prometeo Ediciones (Colección Extrarradio)
Cornellà de Llobregat, 2022, 160 pagg.

In una veste grafica ineccepibile viene data alle stampe una significativa “antologia” di scritti del nostro compagno attualmente ostaggio delle autorità dello Stato francese, integrata da alcuni scritti di altri compagni che completano l’excursus di Claudio Lavazza, nella sua ininterrotta lotta contro il potere dello Stato-capitale.

Gli scritti, nel loro complesso, danno conto, fin dagli “inizi del percorso” di Claudio nell’ambito dei movimenti rivoluzionari radicali a partire dai primi anni Settanta del secolo scorso – proseguimento e, per certi versi, messa a fuoco in Italia e non solo del contesto sociale-politico del decennio precedente.

Viene ripercorso, in certo qual modo, anche il tragitto del nostro compagno a partire da quella tentata rapina ad una banca di Cordova, quel 18 dicembre del 1996, assieme ad altri tre compagni, che pose fine alla sua lunga latitanza (ed a quella di G. Barcia). Quindi all’irrompere nel movimento libertario iberico di qualcosa di sconvolgente, almeno per quella parte di movimento che sopravviveva nella ormai defunta glorificazione di quel che era stato l’anarchismo e l’anarcosindacalismo nel passato, e che ora, appunto, non lo era più! Un fatto talmente lacerante ed improvviso che determinò un periodo di sconfessioni e di messa in discussione della (presunta) tranquilla ripresa, passo dopo passo, senza forzature invise alla stabilità del sistema post-franchista, del movimento iberico.

Come se ciò non bastasse, a partire dal Duemila prende avvio, Claudio Lavazza (ed altri nostri compagni) in primo piano, la lotta contro il sistema carcerario speciale vigente nella galera dello Stato spagnolo: il F.I.E.S, che costrinse, in certo modo, anche le cariatidi del movimento libertario iberico ancora una volta a schierarsi, stavolta trovando anche mura crollate nella precedente diatriba. Cosa che risultò ancor più positiva dal momento che si riuscì, in una maniera o nell’altra, ad internazionalizzare la lotta, dentro e fuori le galere.

Emergono anche, dai documenti riprodotti e dalle analisi allora elaborate, delle forti carenze del movimento, emerse nel corso della lotta e che devono essere ancora oggi oggetto di ampia riflessione da parte dei compagni e delle compagne, per il semplice fatto che anche oggi, nei nostri interventi specifici, si colgono gli stessi limiti (o quasi) di allora – permanendo remore, incomprensioni, letture e interpretazioni da parte delle molteplici realtà, che spesso ascoltano se stesse, fidando esclusivamente su quanto ognuna riesce ad elaborare.

Un testo che non sarebbe assolutamente inutile tradurre e pubblicare in italiano, oltre che in altre lingue, in questo periodo: è uno strumento utile nella battaglia contro lo Stato francese che si sta accanendo – oltre anche la propria legislazione – contro Claudio; ed è strumento utile per la riflessione che dobbiamo approfondire tutti/e i/le comp. in merito sia all’agire anarchico in quanto realtà specifiche, sia all’organizzazione da darsi sul piano internazionale affinché si possa raggiungere una forza tale da riuscire ad imporre le rivendicazioni che avanziamo, non solo sul carcerario ma su ogni ambito del nostro vissuto entro i parametri di una società che non ci appartiene.

Kosta Cavalleri
Settembre 2022

Per contatti: prometeo_ediciones[at]riseup[dot]net

[Tratto da: https://anarkiviu.wordpress.com/2022/09/08/recensione-testo-di-c-lavazza/]