Al quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”, un esercizio di gratitudine

Al quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”, un esercizio di gratitudine

AL QUINDICINALE ANARCHICO INTERNAZIONALISTA “BEZMOTIVNY”

UN ESERCIZIO DI GRATITUDINE

Vogliamo un presente che meriti di essere vissuto e non semplicemente sacrificato all’attesa messianica di un futuro paradiso terrestre. Abbiamo per questo voluto parlare in concreto di un’anarchia da realizzare ora, non domani. Il tutto e subito è una scommessa, una partita che ci giochiamo, dove la posta in gioco è la nostra vita, la vita di tutti, la nostra morte, la morte di tutti” — Pierleone Mario Porcu

All’alba dell 8 agosto, lo Stato, per mano della procura di Genova (nella figura del pubblico ministero Federico Manotti) e della DIGOS di La Spezia, ha attuato l’ennesima operazione repressiva contro l’anarchismo rivoluzionario.

In questa indagine sono accusati dieci compagni anarchici, tra cui cinque compagni di Carrara, per cui il pubblico ministero aveva originariamente chiesto l’arresto in carcere: un’ordinanza che il giudice per le indagini preliminari Riccardo Ghio ha mutato in quattro arresti domiciliari con tutte le restrizioni, cinque obblighi di dimora con rientro notturno, e un compagno indagato a piede libero. Per uno dei quattro compagni destinatari degli arresti domiciliari è stata disposta dal GIP la traduzione in carcere in quanto privo di una residenza formale: Luigi è stato quindi trasferito nel carcere di La Spezia, per poi essere tradotto agli arresti domiciliari il 10 agosto.

Oltre alle perquisizioni domiciliari è stato perquisito il Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”, storica sede anarchica carrarina. Riviste, libri, volantini, manifesti e i supporti informatici sono stati sottoposti a sequestro.

I compagni sono accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c. p.) e di istigazione a delinquere (art. 414 c. p.) aggravata dalla finalità di terrorismo, in relazione alla pubblicazione, a partire dal 2020, del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”, oltre che di offesa all’onore e al prestigio del presidente della repubblica e di stampa clandestina.

Nonostante la miseria dei tempi in cui tutti ci troviamo a vivere, in cui la repressione si presenta in maniera sempre più palese nei confronti delle nostre pubblicazioni e con maggior frequenza, questi ardimentosi compagni e la fierezza dell’anarchismo rivoluzionario sono stati, in questi ultimi due anni, un lampo di luce nel buio che ci circonda. La costanza, la serietà e la determinazione con cui hanno portato avanti questa loro/nostra pubblicazione anarchica internazionalista, con analisi sempre lungimiranti, sono state e continuano ad essere un prezioso tassello della propaganda di un anarchismo mai domo che continua ad affilare i propri coltelli. Questo è certamente il momento di sostenerli, di stare al loro fianco, e rimanere spalla a spalla con i nostri compagni, tra le tante questioni, significa ancora una volta anche assumerci collettivamente tutto ciò loro contestato, per rompere l’isolamento- in quanto parte della nostra lotta, della nostra vita, in quanto nostro il percorso che lo Stato attacca mettendo agli arresti Luigi, Paolo, Gaia e Gino.

Certamente non possiamo aspettarci di essere trattati con i bianchi guanti di velluto. Lo Stato fa il suo lavoro, noi anarchici perseveriamo nell’attuazione dei compiti che ci attendono da quei fatidici giorni di Saint-Imier, contro qualunque desistenza.

Rigettiamo qualunque vittimismo, rigettiamo qualunque argomentazione quale “l’attacco alla libertà di stampa” o “i processi alle idee”, piuttosto, a testa alta e sempre in maniera propositiva, riconosciamo che se si viene colpiti dallo Stato è perché si è ritenuti una realtà scomoda, dunque non è un iperbole affermare che si sta camminando nella giusta direzione. Un occasione questa, senza dubbio, per riflettere nuovamente sul ruolo della stampa anarchica e dell’editoria oggi, ma sopratutto per parlarsi, e non ritirarsi nelle nostre “caverne” a valutare come rispondere alla repressione per poi uscirne fuori dopo qualche assemblea con l’ennesimo manifesto collettivo, ma bensì rilanciare le nostre idee con maggior forza, tornare al pensiero forte, tornare a parlare della necessità di una pubblicazione anarchica rivoluzionaria che con continuità torni a dare forza ai nostri intendimenti, alla nostra storia, ai nostri percorsi di negazione, che continui il lavoro di propaganda anarchica rivoluzionaria portato avanti negli ultimi anni da questi, come da altri compagni. Perché è una volontà, la nostra, rivoluzionaria appunto, che supera le sabbie mobili del disorientamento e dell’attendismo. Una volontà che ha la determinazione e la presunzione ottimista di trasformare la realtà che ci circonda, pur mantenendo immutata la tensione nichilista anarchica per cui riteniamo, nonostante non abbiamo mai messo da parte l’idea della rivoluzione sociale, che questo mondo vada demolito cosi come si presenta oggi, senza aspettare tempi maturi. Chi farà maturi i tempi? — E chi ne avvertirà del momento quando lo saranno? — E che farete voi anche allora, perché non lo fate adesso? — Voi direte allora: I tempi non sono maturi. Perché voi non volete il progresso, perché voi non volete la libertà, perché voi non volete la giustizia. Voi dite che i tempi non sono maturi per ritardare ancora il momento della giustizia, perché intanto non vi si tocchi. — Giù la maschera. — I tempi sono sempre maturi per togliere l’ingiustizia quando l’ingiustizia esiste” (Carlo Cafiero).

Non a caso si può ribadire ancora una volta, che in questi termini, questa ennesima inchiesta che va a colpire la redazione di “Bezmotivny”si colloca a pieno sul filone delle inchieste che hanno portato alle condanne per istigazione a delinquere in questi ultimi anni nei confronti di “KNO3” prima, della “Croce Nera Anarchica” e di “RadioAzione” poi, l’operazione Sibilla nei confronti del giornale anarchico “Vetriolo” e della pubblicazione dell’intervista ad Alfredo Cospito “Quale internazionale?” – che continueremo a stampare nonostante ogni nuovo sequestro –.

In questo senso infatti, possiamo dire che quanto sia stato fatto negli ultimi anni con le nostre pubblicazioni, è stato e continua ad essere di un inestimabile valore perché consente, oggi, agli anarchici di riappropriarsi delle loro idee, di dargli spazio, con l’audacia di sempre, immutabile nel tempo, con la medesima propensione all’agire nella consapevolezza rivoluzionaria, costruendo la nostra internazionale.

Libertà per Luigi, Paolo, Gaia e Gino. Compagni anarchici, compagni nostri!

Solidarietà al Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi” di Carrara e a tutti i compagni indagati e sottoposti a misure cautelari.

Omar Nioi
Assemini, 13/08/2023

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