Cassazione di Scripta Manent: alcune considerazioni e chiarimenti

Cassazione di Scripta Manent: alcune considerazioni e chiarimenti

Questo scritto nasce dalla necessità di spiegare ai compagni cosa accadrà dopo la sentenza della Cassazione per il processo Scripta Manent emessa il 6 luglio scorso.

Partendo dalle condanne più gravi, la corte ha riqualificato l’attacco esplosivo contro la scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo) del 2 giugno 2006 e rivendicato da Rivolta Anonima e Tremenda / Federazione Anarchica Informale in “strage politica” (art. 285 c. p.), rinviando al tribunale di  Appello di Torino per il ricalcolo peggiorativo della pena con il rischio dell’ergastolo per i compagni Alfredo Cospito e Anna Beniamino.

Inoltre sono state confermate tutte le altre condanne emesse in Corte d’Appello con pene che vanno dai 2 anni e 6 mesi a 1 anno e 6 mesi per 11 compagni e le assoluzioni per il resto degli imputati.

Le condanne e le assoluzioni da ora sono definitive.

L’esigenza di buttare giù queste due righe è dovuta al fatto di essermi reso conto che molti compagni non hanno ben chiara la situazione in cui versiamo alcuni di noi condannati di Scripta Manent.

Tutto ciò è accaduto anche e soprattutto per colpa nostra, come imputati in “libertà”, che non abbiamo nell’immediato spiegato le condanne e a cosa alcuni di noi andranno incontro nei prossimi tempi. Inoltre è girata una voce che nessuno di noi condannati avrebbe dovuto scontare la pena per via della condizionale o della sospensione.

Purtroppo non stanno così le cose: Io e altri due compagni dovremo scontare in carcere, per ora, le condanne.

Per quanto riguarda me, il 19 luglio scorso mi è stata notificata presso lo studio del mio avvocato la sentenza con condanna a 2 anni e 6 mesi con un mese di sospensione della pena. Ciò significa che tenendo conto che ad agosto i tribunali sono in ferie e il mese di sospensione della pena, circa la metà di settembre io dovrò iniziare a scontare la pena in carcere.

Quindi nessuna condizionale.

Per il resto ho abbastanza conoscenza in materia di repressione in Italia che non mi sono meravigliato della sentenza, tranne per la situazione allucinante di Alfredo e Anna dove è ovvio l’intento da parte dello Stato di seppellirli nei suoi lager.

Erano anni che, a turno, i magistrati cercavano invano di far condannare in via definitiva chi si interessava di controinformazione. Ci è riuscito la “prima donna” Roberto Sparagna.

Chi se non lui!?!

Un magistrato, lo “smemorato di Torino”, che è riuscito grazie alle sue amicizie nei corridoi del tribunale a spedire molti di noi in corte d’Appello e quindi in cassazione.

Mi sto riferendo al fatto che gli assolti in primo grado non dovevamo nemmeno arrivare in secondo grado perché il pm aveva presentato richiesta una settimana oltre i termini di scadenza; quindi “per legge” la richiesta sarebbe dovuta decadere ed essere rigettata dal giudice.

Ma niente…gli amici giudici hanno chiuso un occhio e regalato il vestitino al Re Nudo.

Da quel momento è stato chiaro che le condanne erano già state emesse.

Inoltre il trasferimento di Alfredo in 41 bis la sera prima della sentenza, ed il premio “Falcone e Borsellino” ricevuto una settimana prima grazie alla spasmodica e nauseante campagna di elemosinare solidarietà a destra e a manca perché autodefinitosi il magistrato più scortato d’Italia, hanno fatto il resto.

Dal Pm Roberto Sparagna e da quei quattro chirichetti di Libera (sez. Piemonte) mi sono sentito dare del “mafioso” perché avevo chiamato lo stesso magistrato ed i giudici in primo grado con il loro vero nome: Miserabili.

Ma i mafiosi non erano quelli che tramite amicizie “aggiustavano” i processi? Ops…

Quindi per la prima volta diventa cassazione la condanna della controinformazione in Italia, dopo che un po’ di anni fa era stato mandato in soffitta il reato di “propaganda sovversiva”.

A Mago Sparagna è bastato trasformare il tutto con un nuovo nome:“istigazione a delinquere con finalità di terrorismo”, praticamente “Propaganda sovversiva con finalità di terrorismo”.

Lui solo la Pec che confermava la data di richiesta di appello non ha trovato nel suo computer, per tutto il resto si è dimostrato un abile acrobata permalso.

Per il resto, potendo tornare indietro, rifarei tutto di nuovo allo stesso modo.

Rifarei RadioAzione, scriverei di nuovo ogni singolo testo sul sito e ridirei ogni singola parola detta in radio.

RadioAzione oltre a dar fastidio allo Stato ne ha dato altrettanto ad un certo tipo di movimento anarchico; quindi il fatto che sia stata evitata di citarla in questi due anni nei loro comunicati e scritti lo capisco e sarei contento che continuasse ad essere cosi dal momento in cui inizierò a scontare la condanna. Sono ateo, non ho bisogno della pietà e delle condoglianze.

Tra l’altro perché scomodarsi per un individuo che con quel modo di fare controinformazione si creava il suo “anarchismo nella propria cameretta con tanto di aria viziata?”

E allora, da settembre in poi “si dispensa dai fiori, grazie!”

Affronterò questo prossimo futuro senza fare un passo indietro nemmeno di mezzo millimetro, ma soprattutto con il pensiero e il cuore che andranno quotidianamente ad Alfredo e Anna: un fratello e una sorella, ma soprattutto miei compagni anarchici!

Per l’anarchia, per l’insurrezione!

Gioacchino Somma

[Tratto da: https://fuoridallariserva.noblogs.org/post/2022/08/08/cassazione-scripta-manent-alcune-considerazioni-e-chiarimenti/]