Aggiornamenti sui fatti di Malpensa: quattro arresti [aggiornamento: trasferiti all’obbligo di dimora con rientro notturno e obbligo di firma]

Aggiornamenti sui fatti di Malpensa: quattro arresti [aggiornamento: trasferiti all’obbligo di dimora con rientro notturno e obbligo di firma]

Il 23 marzo le quattro persone arrestate sono state trasferite all’obbligo di dimora con rientro notturno congiunto all’obbligo di firma a frequenza quotidiana. Invitiamo a tenerne conto nella lettura dei primi due testi.

Aggiornamenti sui fatti di Malpensa

Mercoledì 20 marzo si è venuti a conoscenza dell’imminente deportazione di Jamal, compagno torinese trattenuto nel CPR di Gradisca d’Isonzo. Appena ricevuta la notizia alcuni compagni e compagne si sono mossi verso l’aeroporto di Milano Malpensa dove i solidali sono riusciti ad accedere alle piste e mettersi davanti all’aereo della Royal Air Maroc diretto a Casablanca, bloccandolo e ritardando la partenza del volo. Si è scoperto in seguito che Jamal era stato portato all’aeroporto di Bologna e da lì deportato in Marocco. Sull’aereo bloccato a Malpensa era comunque presente una persona la cui espulsione è stata probabilmente impedita grazie al blocco dell’aereo e al successivo rifiuto del pilota di eseguire la deportazione.

I compagn sono stat trattenut fino a tarda serata; una compagna è stata poi rilasciata con la denuncia di interruzione di pubblico servizio, gli altri si trovano invece in carcere in attesa della convalida di arresto e sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Di fronte alla violenza sistemica della macchina di gestione ed espulsione di persone senza documenti europei, questi momenti di coraggio e determinazione ci ricordano che non è tutto inevitabile e che inceppare il meccanismo è possibile. Se l’obiettivo statale è la normalizzazione delle pratiche di espulsione, l’isolamento e il silenziamento delle proteste e delle rivolte che infiammano i centri di detenzione dal canto nostro non lasceremo solo chi si oppone a ciò dentro come fuori.

Bloccare le deportazioni è possibile, scendere sulle piste degli aeroporti ancora di più!

Peppe, Josto, Miriam, Elena liberi.

Libertà per tutti e tutte!

Per scrivere ai compagni:

Giuseppe Cannizzo
C. C. di Busto Arsizio
via Cassano Magnago 102
21052 Busto Arsizio (VA)

Josto Jaris Marino
C. C. di Busto Arsizio
via Cassano Magnago 102
21052 Busto Arsizio (VA)

Per scrivere alle compagne:

Elena Micarelli
C. C. “Francesco di Cataldo” (San Vittore)
piazza Gaetano Filangieri 2
20123 Milano

Miriam Samite
C. C. “Francesco di Cataldo” (San Vittore)
piazza Gaetano Filangieri 2
20123 Milano

Aggiornamento del 22 marzo

Ieri siamo stati sotto le carceri di san Vittore e di Busto Arsizio per portare un saluto solidale ai compagni e alle compagne che hanno ostacolato con estremo coraggio la deportazione di un ragazzo in Marocco.

A Busto, malgrado la posizione ostile della struttura del carcere e la presenza della Digos si è riusciti a raggiungere le mura facendoci sentire da tutti i detenuti.

A San Vittore, dopo un passaggio sotto le celle del femminile si è arrivati in piazza Aquileia dove si affaccia un braccio di una sezione maschile. Dopo aver raccontato la vicenda ai detenuti affacciati alle finestre e aver ribadito la nostra vicinanza a tutti e tutte coloro che si trovano rinchiusi dietro delle sbarre si è partiti in corteo per portare in strada la storia che vede coinvolti i compagni e le compagne che si trovano in carcere.

Riteniamo importante dare supporto e valore a chi affronta e contrasta tutti i giorni la miseria imposta da chi lucra sulle spalle degli ultimi per gonfiare le proprie tasche. Deportazioni e reclusione sono l’emblema di quanto disumano possa essere il trattamento riservato a chi è scomodo, improduttivo, ostile a un sistema che sfrutta e depriva quotidianamente.

Le continue rivolte e proteste di chi si trova prigioniero in carcere o nei cpr danno forza alla solidarietà che vogliamo esprimere da fuori.

I compagni reclusi in quelle mura hanno dimostrato che con i nostri corpi e il cuore in mano è possibile ostacolare la violenza che lo Stato mette in atto sulle nostre vite, a costo della loro libertà.

Fuoco ai CPR
Fuoco alle galere
Libertà per tutte e tutti

Aggiornamento del 23 marzo

Esito udienza di convalida arresto per i fatti all’areoporto di Malpensa.

I quattro compagnx detenuti dal 20 sera presso le carceri di San Vittore e Busto Arsizio saranno scarcerati oggi con le seguenti misure cautelari: obbligo di dimora a Torino, rientro notturno presso la propria abitazione e firme quotidiane.

In sede di udienza (per le misure cautelari) è caduta l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti (432 c. p.). Sono invece rimaste resistenza in concorso (337, 110 c. p.) e interruzione pubblico servizio (340 c. p.).

Al fianco di Jamal. Libertà per tuttx.
Fuoco alle galere
Fuoco ai CPR

[Tratto dalla pagina facebook Galipettes Milano (inclusi i due testi del 22-23 marzo) e ripubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/03/21/aggiornamenti-sui-fatti-di-malpensa-quattro-arresti/]