È stato pubblicato “Una miniera di vampiri. Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante” (La Nave dei Folli, Bollettino di Critica Radicale alla Società Cibernetica, aprile-maggio 2025)

È stato pubblicato “Una miniera di vampiri. Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante” (La Nave dei Folli, Bollettino di Critica Radicale alla Società Cibernetica, aprile-maggio 2025)

Dal captolo introduttivo:

Progressisti e recuperatori
noi sputiamo sui vostri discorsi

La ballata del Pinelli, 1969

Guardare al proprio ombelico e lasciar perdere il resto della scena, fissandosi sui dettagli di quella minuscola porzione che è il ghetto militante non è certo gratificante, ma purtroppo ha la sua utilità e
urgenza. Sorvolare su miserie e falsità in nome della lotta, o della rivoluzione, rischia di spingere poco alla volta quelle stesse lotte nel vicolo cieco dell’autorappresentazione e contribuisce al loro disarmo teorico-pratico. Purtroppo però molte critiche, per quanto puntuali, ricadono all’interno di uno scontro tra bande, nella corsa a conquistarsi posti di controllo e comando nelle mobilitazioni in atto. L’arroganza di sapere, a differenza degli altri, cosa e come fare, quasi sempre illusoria, fa rima con il disprezzo dei singoli e delle loro differenze reali, e come risultato si depotenziano le spinte più genuine attizzando il fuoco delle posizioni autoritarie, oltre a far naufragare le residue speranze di bloccare il funzionamento della macchin-azione sociale. Chi scrive parte da presupposti diametralmente opposti: ultimo tra gli ultimi, non ha nulla da proporre né teste da manipolare e convincere, tantomeno soldatini da intruppare; si limita a difendere il libero spirito e l’autonomia di giudizio, agendo affinché il piano della riflessione come quello della decisione e dell’azione siano il frutto di confronti schietti, diretti e orizzontali.
Siamo in un’epoca ultraideologica. Mai prima d’ora c’è stata tanta possibilità di conoscere e mai come oggi si preferisce invece credere. Sebbene non ne siano gli unici responsabili, tale condizione è favorita enormemente dagli strumenti di comunicazione di massa che come cellule cancerogene invadono la vita quotidiana, colonizzano corpi e menti, plasmano la percezione del mondo e, non da ultimo, rendono sovrana l’incomunicabilità. Il medium diventa l’unico messaggio, motivo per cui la trafila di infinite applicazioni capaci di trasformare il vissuto in spettacolo è scelta come arma privilegiata tanto dai poteri forti quanto, sebbene con mezzi di gran lunga più deboli, dai contro-poteri. È per il tramite delle scatolette magiche, incarnazione cibernetica personal e portatile, che entrambi cercano di proporre o imporre le proprie versioni di pseudo/post-verità alimentando i follower con laute dosi di narrazioni. La galassia telematica è lo specchio delle brame su cui il narcisismo imperante rimira la propria immagine e fa calzare la realtà nei propri abiti, in una danza macabra in cui l’autocompiacimento abbraccia la falsificazione. Occorre perciò tuffarsi nelle acque opache dello stagno informatico per sottoporre ad attenta analisi questi regimi discorsivi, in particolar modo quelli che si occupano di questioni ecologiche, come premessa utile a smascherare e contrastare le mosse che le sinistre, più o meno istituzionali, attuano per fagocitare le situazioni di protesta e lotta in corso.

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Testo completo in formato PDF: Una miniera di vampiri. Sollevamenti del tecnoecologismo ed estrazione del plusvalore militante

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/06/03/e-stato-pubblicato-una-miniera-di-vampiri-sollevamenti-del-tecnoecologismo-ed-estrazione-del-plusvalore-militante-la-nave-dei-folli-bollettino-di-critica-radicale-alla-societa-cibernetica-aprile-maggio-2025/]