Al fianco di Alfredo, contro lo Stato. Manifesto in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame ad oltranza 

Al fianco di Alfredo, contro lo Stato. Manifesto in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame ad oltranza 

AL FIANCO DI ALFREDO, CONTRO LO STATO

L’anarchico Alfredo Cospito dal maggio scorso è segregato al regime 41 bis, non per dei reati specifici che gli vengono contestati, ma per impedirgli di portare con i suoi scritti e riflessioni, il proprio contributo attivo alla diffusione di idee e pratiche anarchiche rivoluzionarie al di fuori del carcere. È stato imprigionato nel 2012, anno seguente al disastro nucleare di Fukushima, per aver sparato alle gambe dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, una delle imprese più interessate e coinvolte dal ritorno del nucleare in Italia.

Dal 20 ottobre, ormai più di quattro mesi, è in sciopero della fame ad oltranza per l’abolizione dell’articolo 41 bis, il “carcere duro”, e dell’ergastolo ostativo, il carcere a vita senza possibilità di accesso a pene alternative, l’italico surrogato della pena di morte. È in lotta non solo per sé stesso, ma per tutte le altre 749 persone sottoposte assieme a lui al regime di tortura e isolamento del 41 bis.

Lo scorso 24 febbraio la cassazione ha confermato per lui il regime di tortura, ribadendo ancora una volta come il diritto e le leggi del “tempo di pace” vengano semplicemente sospesi ogni volta che lo Stato lo ritenga necessario al mantenimento del suo ordine.

Il 41 bis è solo una delle espressioni più palesi del monopolio statale della violenza.

Lo Stato ha ucciso e uccide di continuo, ogni giorno. È infinita la scia di assassinii per mano dei servitori dello Stato nelle strade, alle frontiere, nell carceri – 14 morti uccisi a sangue freddo dalle guardie durante le rivolte di marzo 2020 –, nei CPR – 5 morti in due anni solo in quello di Gradisca d’Isonzo –, nelle caserme – ricordiamo Alina Bonar, morta nel commissariato di Opicina nel 2012 –, nelle questure, nei reparti di psichiatria degli ospedali, durante i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO), nell’alternanza scuola-lavoro, ultima frontiera di brutale irregimentazione della forza-lavoro del futuro.

Sono morti inevitabili per Stato e padroni, necessari al mantenimento e buon funzionamento del sistema di sfruttamento economico vigente e al tipo di società che esso garantisce oppure “cattivi esempi” da eliminare perché la loro sola esistenza turba il tranquillo svolgersi della riproduzione del profitto e delle norme sociali ad esso indispensabili.

In tempi in cui la guerra interna a chi è sfruttato, ai margini, a chi devia dalla norma, a chi si oppone all’ordine dello Stato e del capitale, è sempre più riflesso della guerra esterna che si fa sempre più prossima ai nostri orizzonti, polizie, tribunali e governi di ogni tipo tentano di seppellire vivo chi intendeva e intende colpire i diretti responsabili dei quotidiani massacri patrocinati dallo Stato che avvengono tanto in luoghi lontani quanto nei nostri stessi territori.

Come i tanti luoghi dove agiscono, anche gli assassini di Stato hanno nomi e cognomi:

sono le Cartabia e le Comodi, i Nordio, i Cafiero de Raho e i Saluzzo, ma anche tanti altri e tante altre meno noti che a diversi livelli e ruoli, non importa se in buona o cattiva fede, con o senza divisa, in ogni grande città o piccolo paese collaborano al funzionamento della macchina devastatrice e assassina dello Stato, rendendosi così suoi attivi complici.

PER L’AZIONE DIRETTA CONTRO LO STATO, LE SUE PRIGIONI E I SUOI UOMINI

SOLIDALI E COMPLICI CON CHI SI RIBELLA E LOTTA DENTRO CARCERI, CPR E TUTTE LE GALERE

ALFREDO COSPITO FUORI DAL 41 BIS, TUTTE LIBERE, TUTTI LIBERI

anarchiche e anarchici

[Tratto dal web e ripubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/03/18/al-fianco-di-alfredo-contro-lo-stato-manifesto-in-solidarieta-con-alfredo-cospito-in-sciopero-della-fame-ad-oltranza/]