Ci siamo presi la libertà di lottare. Un incontro per discutere di 41 bis e di carcere, di lotte passate e presenti (Lecce, 27 novembre 2022)

Ci siamo presi la libertà di lottare. Un incontro per discutere di 41bis e di carcere, di lotte passate e presenti (Lecce, 27 novembre 2022)

CI SIAMO PRESI LA LIBERTÀ DI LOTTARE
UN INCONTRO PER DISCUTERE DI 41BIS E DI CARCERE, DI LOTTE PASSATE E PRESENTI.

  • READING DAL LIBRO DI PASQUALE DE FEO “LE CAYENNE ITALIANE”
  • MOSTRA SUL 41 BIS E APERITIVO BENEFIT

Domenica 27 novembre, ore 19
SPAZIO SOCIALE ZEI, CORTE DEI CHIAROMONTE 2, LECCE


Il 41bis è il regime carcerario più brutale e disumanizzante previsto dall’ordinamento penitenziario italiano.
Consistente nell’assoluta deprivazione sensoriale del detenuto, punta ad isolarlo impedendo l’esercizio delle più basilari facoltà: leggere, parlare, godere della luce naturale e di contatti umani.
Dal 41bis si può uscire solo con il pentimento e la collaborazione. Una forma di tortura a scopo punitivo e estorsivo a cui sono attualmente sottoposte 759 persone in questo democratico paese.
Dal 20 ottobre un prigioniero anarchico, Alfredo Cospito, detenuto in 41bis, ha intrapreso uno sciopero della fame a oltranza contro questo regime detentivo, contribuendo a squarciare quell’ipocrita velo di silenzio che rende intoccabile l’armamentario repressivo dell’antimafia e antiterrorismo.
Insieme ad Alfredo, sono in sciopero della fame anche Anna Beniamino, Juan Sorroche e Ivan Alocco, ricevendo solidarietà e sostegno da ogni parte d’Europa e d’Italia. Intanto, nelle carceri italiane si moltiplicano le lotte e le proteste per le condizioni detentive, causa prima dell’esorbitante numero di suicidi: già 77 dall’inizio del 2022.
Se la popolazione detenuta si prende la libertà di lottare è necessario che fuori si rompa il muro di silenzio e indifferenza e ci si prenda la stessa libertà.

[Ricevuto via mail]