Aggiornamento sugli anarchici Aldo e Lucas Hernandez (Cile, febbraio 2025)

Aggiornamento sugli anarchici Aldo e Lucas Hernandez (Cile, febbraio 2025)

Sono passati più di due anni dal 22 dicembre 2022, giorno in cui vennero effettuate diverse retate orchestrate dalla Procura di Alta Complejidad Metropolitana Sur, durante le quali furono perquisite sei abitazioni, cinque delle quali nella Regione Metropolitana e una nella Regione di Valparaiso, tutte eseguite dai gruppi di polizia OS9, GOPE e LABOCAR e che potarono alla cattura di sei persone, quattro delle quali sottoposte a custodia cautelare. Due di loro sono i fratelli e compagni Aldo e Lucas Hernandez, da allora sotto inchiesta per l’attentato esplosivo contro la Direzione Nazionale della Gendarmeria del Cile. Aldo è considerato come colui che avrebbe piazzato l’ordigno ed è anche accusato di altri reati ai sensi della Legge sul Controllo delle Armi, così come Lucas, accusato di vari reati nell’ambito della legge in materia di controllo di armi e esplosivi.
Mesi dopo, i compagni furono convocati per un’udienza di revisione ed entrambi accusati di fabbricazione di armi e ordigni esplosivi in relazione a vari oggetti trovati nell’abitazione perquisita a Pedro Aguirre Cerda.
In questo processo abbiamo visto come l’accusa, attraverso trucchi e giochetti sporchi, abbia tentato di colpire e intimidire tramite il carcere, andando alla ricerca di informazioni e perfino delazioni per poter completare l’indagine e riuscire a dimostrare ciò che l’accusa contesta. Vessazioni dall’esito negativo, dal momento che tutti sono rimasti dignitosi e integri di fronte ai mediocri tentativi del procuratore Claudio Orellana, dimostrando concretamente complicità e lealtà nei confronti dei principi propri dei compagni antiautoritari.
Nel corso dei mesi, i compagni hanno sperimentato realtà carcerarie diverse e distinte, dato che fin dall’inizio sono stati tenuti separati, nel tentativo di spezzare i legami familiari, impedendogli per più di due anni il contatto e la condivisione del medesimo spazio fisico.
Al momento i compagni sono in attesa dell’udienza preliminare per la preparazione del processo orale, giá rinviata due volte a causa di diverse circostanze legali.
In attesa del processo, in corso da più di due anni, ai compagni, per motivi di sicurezza, non è ancora consentito incontrarsi, violando così il loro diritto a preservare i rapporti familiari che li uniscono.
In questo processo si rischiano condanne esemplari: per il compagno Aldo l’accusa chiede una condanna a 90 anni e per Lucas una a 26 anni. Sottolineiamo esemplari, poiché questa mole eccessiva di anni ha il solo scopo di intimidire il contesto di riferimento e coloro che decidono di rispondere colpo su colpo, senza porgere l’ altra guancia o aspettare momenti illusoriamente e idealmente opportuni per attaccare i nostri nemici. I compagni rimangono integri e con lo slancio intatto, per continuare a contribuire a rafforzare il cammino anarchico fuori e dentro le carceri, aggrappandosi ferocemente alle loro idee e ai loro valori, appoggiando altri compagni che come loro sono stati privati della libertà, rendendo le loro idee una minaccia reale per tutti i comportamenti dannosi all’interno delle carceri e praticando la solidarietà carceraria, continuando a schierarsi contro la prigione e i loro carcerieri all’interno delle rispettive dimore (carceri).
Il potere continua a colpire, le rappresaglie fanno parte della vita quotidiana dei nostri fratelli. L’ultimo evento è stato il trasferimento di Aldo nel modulo 2 di massima sicurezza del carcere di “La Gonzalina”, il 24 dicembre scorso, modificando di fatto il suo regime carcerario. Attualmente è sottoposto a 21 ore di reclusione e 3 ore di aria, a cui si aggiungono restrizioni come il divieto di utilizzare dispositivi elettronici (TV, bollitore e radio). Questo trasferimento è il risultato di un’irruzione nel modulo 12 (modulo in cui Aldo si trovava da due anni) il 18 dicembre, in cui sono state trovate all’interno della sua cella informazioni personali riguardanti i 16 agenti della gendarmeria feriti il giorno dell’attentato alla direzione nazionale del 27 dicembre 2021. Queste informazioni erano contenute nei rispettivi fascicoli investigativi del caso, motivo per cui l’alto comando de “La Gonzalina” ha deciso di isolarlo.

La pratica della violenza è più che mai viva e rappresenta il sangue che fa pulsare i cuori dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in carcere. Ogni gesto concreto, ogni azione di propaganda, rivela la vulnerabilità di un sistema predatorio che si regge su una falsa sicurezza, una maschera frantumabile a portata delle nostre mani cariche di convinzione e coraggio.
Azioni come gli attacchi armati-esplosivi contro istituzioni-polizia-apparati protettori degli interessi del potere e dei ricchi ne sono solo un esempio. Che chi ci imprigiona senta la paura; che i proiettili portino nomi e cognomi; che le nostre energie siano in grado di creare ciò che la nostra immaginazione ipotizzava; che ogni idea tracimi nelle menti di chi capisce che la lotta violenta è possibile.

Fuoco e morte allo spettatore, allo sciacallo, al martire e all’avvoltoio.

Libertà per i convinti, i determinati e i coraggiosi che si oppongono al dominio!

Anarchici, sovversivi e prigionieri Mapuche liberi!

Osiamo creare il proibito!

Rendiamo le idee una minaccia reale!

Aldo e Lucas Hernandez liberi!

Febbraio 2025

[Pubblicato in spagnolo in https://informativoanarquista.noblogs.org/post/2025/03/04/chile-actualizacion-sobre-los-companeros-anarquistas-aldo-y-lucas-hernandez/ | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/03/21/aggiornamento-sugli-anarchici-aldo-e-lucas-hernandez-cile-febbraio-2025/]