Quei giorni di luglio rimangono ancora nel vento

Quei giorni di luglio rimangono ancora nel vento

Molti di noi quel luglio 2001 non l’hanno vissuto in prima persona, altri invece sì, e chi c’era non dimentica i pestaggi, le cariche e l’assassino di Carlo, ma oggi come all’epoca nemmeno se ne meraviglia.

Allo stesso modo, anche chi quegli anni non li ha vissuti è cresciuto con il disprezzo nei confronti tanto della polizia quanto di quella marmaglia vestita di gommapiuma in pieno luglio che scimmiottava le tenute antisommossa della polizia e che, con ridicole “dichiarazioni di guerra” ai potenti, portava allo sbaraglio un’intera generazione.

Negli anni a seguire, fino ad arrivare ad oggi continuiamo a vivere il prodotto di quei giorni a Genova. Le stesse dinamiche si ripropongono anche oggi: da una parte riecheggiano, seppur diverse, parole prorompenti ma prive di concretezza, dall’altra, in contrapposizione a queste nuove “dichiarazioni di guerra”, c’è il continuo concertamento con il nemico per accaparrarsi qualche briciola, qualche accreditamento che sempre più spiana la strada a quel “mutualismo accattone” — che altro non è che la privatizzazione dei pezzenti.

Ancora una volta ci chiediamo “altri mondi possibili” o anticapitalismo?

Da tutti coloro che scelgono gli altri mondi possibili ci divide un solco, netto e profondo tra opportunismo e combattimento, tra mediazione e rivoluzione sociale.

“Noi non dimentichiamo l’assassinio del compagno Carlo Giuliani, come non dimentichiamo quanti l’hanno dimenticato, strumentalizzato o svenduto sull’altare di interessi politici ed elettorali. Non dimentichiamo le contestazioni concertate, i tentativi di divisione del “movimento” prima della rivolta genovese, le delazioni dopo.

Non dimentichiamo quanti si sono arricchiti tra poltrone europarlamentari e incarichi istituzionali.

Non dimentichiamo quelli che prima hanno utilizzato, poi diviso e strumentalizzato e infine svenduto la rivolta di Genova 2001”.

Carlo vive nelle lotte di chi, come noi, quotidianamente mette in campo battaglie che hanno come punto fondamentale l’anticapitalismo senza scadere nella ricerca di fantomatici “nuovi mondi possibili” né nelle annuali commemorazioni di rito: ognuno di noi deve dare qualcosa, per fare in modo che alcuni di noi non debbano dare tutto.

ONORE A CARLO GIULIANI!

ONORE A TUTTI I COMPAGNI CADUTI COMBATTENDO CONTRO LO STATO E IL CAPITALE!

Comitato di Lotta — Viterbo

[Tratto dal web e ripubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/07/22/quei-giorni-di-luglio-rimangono-ancora-nel-vento/]