Aldo Hernández: La ferita sanguina ancora e la miccia continua ad ardere. Un nuovo 29 marzo (Cile)

Aldo Hernández: La ferita sanguina ancora e la miccia continua ad ardere. Un nuovo 29 marzo (Cile)

La ferita sanguina ancora e la miccia continua ad ardere. Un nuovo 29 marzo

Metallo contro metallo, forti colpi all’ingresso dell’edificio dove quella notte dormivo con la mia amata figlia e mio fratello, la reazione che ebbi di fronte alle loro mitragliatrici e all’imminente violenza a cui ci avrebbero sottoposto fu quella di svegliarmi, vestire mia figlia e dirle che la polizia stava venendo a prendermi, riuscendo a dirle che l’amavo da sempre e per sempre, che doveva essere forte e stare tranquilla. Sono rimasto in piedi davanti a lei, di fronte alle loro armi e alla loro arroganza.

Maledetti vigliacchi, hanno indagato su di me per più di un anno, mi hanno seguito, hanno posizionato telecamere, mi hanno fotografato, ascoltato… mentre mi stavano alle calcagna e preferivano esporre una minorenne alla violenta irruzione che abbiamo vissuto quella mattina del 22 dicembre 2022. Esseri spregevoli che solo per la loro paura non mi hanno fermato prima, era chiaro per loro che questo individuo non li avrebbe accolti in modo positivo, ma al contrario, con tutto il coraggio proprio di noi che portiamo avanti il conflitto contro il potere e i suoi servi, quel coraggio che scorre nelle nostre vene, che i nemici non potranno mai capire. Sono arrivati da me nel puro stile del fascismo della DINA [Dirección de Inteligencia Nacional] o della CNI [Central Nacional de Informaciones], non posso perdonare e tanto meno dimenticare che hanno sottoposto mia figlia a un “sottile interrogatorio”. Li odio di più ad ogni secondo, ricordo che è il mio corpo a essere imprigionato oggi, le mie idee e i miei progetti continuano a viaggiare clandestinamente per le strade di questo territorio con il proposito di concretizzare in azione le riflessioni fatte con diversi e diverse compagni e fratelli.

Mando abbracci in questo mese segnato dal nostro sangue nella storia di cui anch’io faccio parte. Animo e forza a chi fa della memoria un esercizio quotidiano per nutrirci. In certe date le strade sono nostre e possiamo spazio alla possibilità dell’attacco contro le differenti polizie, quelle che portano nella loro storia e nelle proprie uniformi il sangue e il dolore che siamo stati costretti a provare per la perdita di stupendi esseri amati.

FUOCO ED ESPLOSIONI AI COVI DEI NEMICI. COLPI SU COLPI E RAFFICHE ALLE LORO UNIFORMI. I GIOVANI COMBATTENTI DI IERI, OGGI E DOMANI SARANNO ANCORA PRESENTI NELLE STRADE A TESTIMONIARE IL NOSTRO CORAGGIO E CONVINZIONE INSURREZIONALE. IL 29 MARZO NESSUNO È DIMENTICATO.

I miei saluti più calorosi e la mia complicità alla stupenda e storica popolazione di La Victoria, alla cara Villa Francia dove le parole di Luisa Toledo e Manuel Vergara sono echi che risuonano forti in ogni passaggio e viale per sempre, ai fratelli di Lo Hermida e Peñalolen che creano scenari di conflitto, a La Pincoya che non dimentica il suo carattere sovversivo e ribelle.

Aldo Hernández Valdés
Prigioniero anarchico
Centro di sterminio e isolamento “La Gonzalina”
Rancagua – Cile, marzo 2023

Nota: Il 29 marzo in Cile è noto come il día del joven combatiente. In questo giorno viene ricordato l’assassinio dei fratelli Eduardo e Rafael Vergara Toledo, militanti del Movimiento de Izquierda Revolucionaria (MIR), perpetrato nel quartiere Estación Central, a Santiago, venerdì 29 marzo 1985 da agenti dei Carabineros de Chile, durante la dittatura militare di Augusto Pinochet.

[Pubblicato in spagnolo il 16 marzo in https://publicacionrefractario.wordpress.com/2023/03/16/la-herida-aun-sangra-y-la-mecha-sigue-ardiendo-un-nuevo-29-de-marzo-palabras-del-prisionero-anarquista-aldo-hernandez/ | Traduzione in italiano pubblicata in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/03/17/la-ferita-sanguina-ancora-e-la-miccia-continua-ad-ardere-un-nuovo-29-marzo-parole-dellanarchico-prigioniero-aldo-hernandez-cile/]


La Herida aun sangra y la mecha sigue ardiendo. Un nuevo 29 de marzo. Palabras del prisionero anarquista Aldo Hernández

La Herida aun sangra y la mecha sigue ardiendo. Un nuevo 29 de marzo

Metal contra metal, fuertes golpes en el ingreso del inmueble en el cual esa noche dormía junto a mi amada hija y mi hermano, la reacción que tuve antes que sus metralletas e inminente violencia a la cual nos someterían fue ir a despertar y a vestir a mi hija y decirle que venía la policía por mí, alcancé a decirle que la amaba por siempre y para siempre, que fuera fuerte y estuviera tranquila. Me puse delante de ella ante sus armas y prepotencia.

Malditxs cobardes, me investigaron más de un año, me siguieron, colocaron cámaras, me fotografiaron, me escucharon… mientras pisaban mis talones y prefirieron exponer a una menor de edad al violento allanamiento que vivimos esa madrugada del 22 de diciembre del año 2022. Seres despreciables que solo por su miedo no me detuvieron antes, estaban claros que este individuo no los recibiría de buena forma, sino todo lo contrario, con todo el coraje que cargamos los que llevamos el enfrentamiento al poder y a sus sirvientes, ese coraje que nos corre por las venas, que lxs enemigxs jamás podrán comprender. Al puro estilo del fascismo de la DINA o la CNI llegaron a mi, no puedo perdonar ni menos olvidar que sometieron a mi hija a un «sutil interrogatorio». Los odio a cada segundo un poco más, recuerden que mi cuerpo es el que se encuentra hoy preso, mis ideas y proyectos siguen transitando ilegalmente por las calles de este territorio con ganas de concretar en acción lo reflexionado con diferentes compañeros y hermanos.

Envio abrazos en este mes marcado con nuestra sangre en la historia de la cual también soy parte. Animo y fuerza a los que hacen de la memoria un ejercicio diario para nutrirnos. En ciertas fechas las calles son nuestras y podemos darle paso a la posibilidad del ataque contra las diferentes policías, aquellas que llevan en su historia y uniformes la sangre y el dolor a la que nos han obligado a sentir por las pérdidas de hermosos seres queridos.

FUEGO Y EXPLOSIONES A LAS GUARIDAS DE LOS ENEMIGOS. TIRO A TIRO Y RAFAGAS A SUS UNIFORMES. JOVENES COMBATIENTES DEL AYER, HOY Y MAÑANA SEGUIRAN PRESENTES, EN LAS CALLES TESTIGO DE NUESTRO ARROJO Y CONVICCION INSURRECCIONAL. 29 DE MARZO NADIE ESTA OLVIDADO.

Mis calurosos saludos y complicidad a la hermosa e histórica población La Victoria, a la querida Villa Francia en las cuales las palabras de Luisa Toledo y Manuel Vergara son ecos que retumban fuerte en cada pasaje y avenida por siempre, a los hermanos de Lo Hermida y Peñalolen que crean escenarios de enfrentamientos, a La Pincoya que no se olvida de su carácter subversivo y rebelde.

Aldo Hernández Valdés
Prisionero anarquista
Centro de exterminio y aislamiento «La Gonzalina»
Rancagua – Chile, marzo 2023