Pandemia, carovita, guerra e repressione. Stesso disegno, stessa soluzione: insurrezione. Volantino distribuito il 3 dicembre a Roma alla manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita

Pandemia, carovita, guerra e repressione. Stesso disegno, stessa soluzione: insurrezione. Volantino distribuito il 3 dicembre a Roma alla manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita

Pubblichiamo il testo del volantino che è stato distribuito il 3 dicembre alla manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita, indetta a Roma da organismi del sindacalismo di base e componenti del movimento antagonista, dove si è tenuto uno spezzone contro la repressione e in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame ad oltranza contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.

PANDEMIA, CAROVITA, GUERRA E REPRESSIONE
STESSO DISEGNO, STESSA SOLUZIONE: INSURREZIONE

Il due e tre dicembre partecipiamo alle piazze dello sciopero generale e della manifestazione nazionale a Roma, portando al loro interno la lotta dei prigionieri anarchici in sciopero della fame contro il 41bis e l’ergastolo ostativo.

La gestione autoritaria della pandemia, la dinamica speculativa della cosiddetta ripartenza, l’esplosione della guerra in Ucraina fra Russia e NATO, stanno affondando le condizioni di vita di milioni di sfruttati anche in Italia. Tutto questo accade nel mentre i profitti dei colossi industriali dell’energia (ENI + 300%) e delle armi (Leonardo + 70% solo nei primi 9 mesi del 2022) volano alle stelle. L’arroganza dei padroni non conosce freni: aumentano i morti sul lavoro, si moltiplicano le aggressioni, spesso coordinate, di polizia e squadracce di picchiatori contro gli scioperanti, i sindacalisti finiscono ammazzati durante i picchetti. Occorre una risposta all’altezza della loro prepotenza, affinché la parola “insorgiamo” non sia solo un hashtag su twitter per l’ennesima fortunata campagna opportunista.

Se di fronte alla crisi, alla ristrutturazione della produzione in corso, alla guerra e al carovita è necessaria la ripresa dello scontro di classe, dobbiamo essere consapevoli che affrontare la repressione sarà una componente inevitabile delle nostre lotte. La cronaca giudiziaria degli ultimi anni ci parla dell’uso sempre più massiccio di reati associativi contro l’antagonismo sociale, di inchieste fantasiose dove gli scioperanti vengono accusati di “estorsione” perché chiedono con una lotta radicale degli aumenti salariali, di manganellate contro studenti e disoccupati. D’altronde la nuova era è stata inaugurata col massacro nelle carceri del marzo 2020 e con la reclusione di massa ordinata dai comitati di salute pubblica (salvo che per andare a lavorare!).

Il movimento anarchico sta subendo il peso maggiore della repressione, anche perché non ha mai disarmato le ragioni dell’offensiva. Decine di misure di polizia come fogli di via e sorveglianze speciali per allontanare le compagne e i compagni dalle lotte, i sequestri di libri e giornali, la reintroduzione di fatto del reato di propaganda sovversiva sotto le mentite spoglie di un uso sempre più estensivo dell’accusa di istigazione a delinquere. Un’escalation che ha raggiunto il parossismo proprio quest’ultimo anno. Abbiamo avuto la condanna in primo grado di Juan Sorroche a 28 anni, accusato di un attacco esplosivo contro una sede della Lega a Villorba (Treviso), a memoria la condanna più pesante mai comminata per un’azione rivoluzionaria di questo tipo. Abbiamo avuto la sentenza di Cassazione del processo Scripta Manent, dove Alfredo Cospito e Anna Beniamino hanno visto la riqualificazione in strage politica di un attacco esplosivo contro una caserma dei Carabinieri nel 2006 a Fossano (Cuneo). Il prossimo 5 dicembre il tribunale di appello di Torino sarà chiamato a pronunciarsi sul ricalcolo peggiorativo della pena, con la prospettiva concreta che questa possa essere l’ergastolo ostativo. Ricordiamo che né a Treviso né a Cuneo ci sono stati morti o feriti. Infine il trasferimento di Alfredo in 41 bis, vero e proprio regime di tortura e annientamento, teso a impedire al compagno ogni comunicazione con l’esterno.

Contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis Alfredo è entrato in sciopero della fame fino alla morte lo scorso 20 ottobre. A sostegno della sua lotta anche Juan si è unito allo sciopero della fame, per un mese, dal 24 ottobre al 24 novembre. Dal 27 ottobre è in sciopero della fame l’anarchico Ivan Alocco nelle prigioni francesi, mentre Anna è entrata in sciopero della fame lo scorso 7 novembre. Dopo oltre un mese e mezzo la vita di Alfredo è in grave pericolo, non c’è tempo da perdere, occorre agire subito per impedire il suo assassinio.

È necessario impattare la svolta repressiva in atto in Italia, perché l’attacco al movimento anarchico fungerà da testa di ponte per un avvitamento autoritario per l’intera opposizione sociale. La lotta degli anarchici imprigionati ci riguarda tutti.

FUORI ALFREDO DAL 41 BIS!
PER FARLA FINITA COL 41 BIS E L’ERGASTOLO OSTATIVO!
LIBERI TUTTI! LIBERE TUTTE!

PDF: Pandemia, carovita, guerra e repressione. Stesso disegno, stessa soluzione: insurrezione. Volantino distribuito il 3 dicembre a Roma alla manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2022/12/04/pandemia-carovita-guerra-e-repressione-stesso-disegno-stessa-soluzione-insurrezione-volantino-distribuito-il-3-dicembre-a-roma-alla-manifestazione-nazionale-contro-la-guerra-e-il-carovita/]

* * *

Spezzone contro la repressione in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame, durante il corteo contro la guerra e il carovita (Roma, 3 dicembre 2022)

SABATO 3 DICEMBRE A ROMA: SPEZZONE CONTRO LA REPRESSIONE IN SOLIDARIETÀ CON ALFREDO COSPITO.

Sabato 3 dicembre a Roma partecipiamo al corteo CONTRO LA GUERRA E IL CAROVITA: GIÙ LE ARMI, SU I SALARI indetto da varie sigle del sindacalismo di base e del movimento antagonista.

Il nostro spezzone porterà in strada la solidarietà con l’anarchico Alfredo Cospito in sciopero della fame dal 20 ottobre contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.

Ricordiamo che il 41 bis è il regime detentivo più oppressivo presente in Italia, che si fonda su un isolamento quasi completo del detenuto, un isolamento che ha lo scopo di creare danni psicologici e fisici a chi lo subisce. Per queste ragioni IL 41 BIS È TORTURA.

Il 41 bis, nato come misura emergenziale, è lo strumento con cui le autorità affrontano i nemici di turno, se nel recente passato sono state la mafia e l’islamismo radicale, domani potrebbe essere l’antagonismo sociale, come ci indica la vicenda di Alfredo Cospito. Ricordiamo che in 41 bis sono internati da 17 anni tre militanti delle BR-PCC.

L’Italia ha una lunga storia di violenza del potere conto i proletari, cosi come ha una storia di lotta e di riscatto dei lavoratori.

Noi sfruttati da decenni stiamo subendo un pesante attacco da parte del capitale, attacco che ha raggiunto anche le forme della violenza aperta e della repressione giudiziaria.

La magistratura utilizza oggi contro i lavoratori le stesse misure che da tempo ha sperimentato contro gli anarchici ed il movimento antagonista. In particolare i reati associativi e le misure di sicurezza e prevenzione. C’è un filo rosso che unisce episodi come l’inchiesta di Piacenza, dove la procura indaga per estorsione i sindacalisti che lottano per gli aumenti salariali, le tante inchieste contro l’antagonismo e la vicenda di Alfredo.

Se di fronte alla crisi, alla ristrutturazione della produzione in corso, alla guerra e al carovita è necessaria la ripresa dello scontro di classe, dobbiamo essere consapevoli che affrontare la repressione sarà una componente inevitabile delle nostre lotte.

Per questi motivi è necessario organizzarsi per contrastare la repressione ed estendere la solidarietà a tutti quelli che lottano contro il capitale e lo Stato.

Libertà per Alfredo Cospito e per tutti i rivoluzionari e le rivoluzionarie prigionieri.
Tutti liberi! Tutte libere!

Il 41 bis è tortura. Solidarietà a tutti i detenuti in lotta.

ANARCHICI E ANARCHICHE

Appuntamento sabato 03/12, ore 14:00 – Piazza della Repubblica, ROMA

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2022/11/27/spezzone-contro-la-repressione-in-solidarieta-con-alfredo-cospito-in-sciopero-della-fame-durante-il-corteo-contro-la-guerra-e-il-carovita-roma-3-dicembre-2022/]