Operazione Scripta Scelera: aggiornamento sulle misure cautelari e sull’udienza del 24 maggio a Massa
A partire dal 9 maggio le misure cautelari per due inquisiti che si trovavano all’obbligo di dimora con rientro notturno dalle 19:00 alle 07:00 (una compagna aveva anche l’obbligo di firma tre giorni a settimana) sono state entrambe sostituite su disposizione del GIP del tribunale di Genova, che ha stabilito l’obbligo di firma due volte a settimana. Successivamente, nel corso dello stesso mese, anche le misure cautelari per altri due inquisiti, che si trovavano all’obbligo di dimora (dopo la revoca del rientro notturno a fine dicembre), sono state sostituite sempre dal GIP con l’obbligo di firma a frequenza quotidiana. L’attenuamento di queste quattro misure deriva dalle istanze di revoca avanzate al tribunale di Genova a seguito della sostituzione, da parte del giudice Garofalo, delle misure nei confronti dei quattro imputati nel processo con giudizio immediato in corso a Massa, che fino al 22-23 aprile si trovavano agli arresti domiciliari restrittivi (cfr. “Operazione Scripta Scelera: disposto l’obbligo di dimora congiunto all’obbligo di firma per gli inquisiti agli arresti domiciliari restrittivi”).
Pertanto, per l’operazione repressiva dell’8 agosto attualmente quattro inquisiti (cioè la compagna e i compagni a processo) si trovano all’obbligo di dimora congiunto all’obbligo di firma a frequenza quotidiana, mentre per quanto riguarda gli altri e le altre – esclusi dal giudizio immediato – due si trovano all’obbligo di firma a frequenza quotidiana, due all’obbligo di firma due giorni a settimana, due a piede libero. Le misure cautelari sono esecutive per gli artt. 414 e 270 bis 1 c. p. (nonché anche per l’art. 278 c. p. solo per gli imputati a Massa).
Nel corso dell’udienza del 24 maggio ha relazionato Pigoni (ispettore superiore della DIGOS di La Spezia), che si è dilungata sulla “riconducibilità” agli inquisiti di alcuni articoli e soprattutto delle firme o degli pseudonimi impiegati nel giornale, nonché sull’attribuzione di una serie di caselle di posta elettronica. Il pubblico ministero Manotti, avvalendosi di Pigoni, avrebbe tuttavia desiderato entrare nel merito di alcuni testi, sennonché il giudice ha affermato di ritenere inammissibili le valutazioni personali dei testimoni, inclusa la polizia giudiziaria, e che avrebbe avuto modo di apprendere da sé il contenuto degli articoli. Di conseguenza è stato sostanzialmente imposto a Pigoni di riferire esclusivamente sulla riconducibilità di testi, firme e indirizzi e-mail (per quanto riguarda gli articoli sono stati menzionati svariati editoriali di “Bezmotivny”, testi inediti e comunicati rivendicativi pubblicati nel quindicinale, nonché alcuni articoli di anarchici reclusi, demonizzati come avvenuto in precedenti circostanze). Pertanto l’udienza si è svolta in continuità con quanto più lungamente sostenuto il 29 marzo da Canosa e Ardolino della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (cfr. Alcuni indagati e solidali, “Entra nel vivo il processo con giudizio immediato contro quattro inquisiti nell’operazione Scripta Scelera. Prossime udienze. Alcune considerazioni”).
Segnaliamo infine che nel corso dell’udienza è stato depositato un importante e articolato documento di un compagno imputato, scritto a marzo mentre si trovava ai domiciliari restrittivi e riguardante in primo luogo l’operazione Scripta Scelera e le modalità investigative inquisitoriali impiegate nel procedimento (cfr. Gino Vatteroni, “Riflessioni scellerate”).
La prossima udienza si terrà martedì 25 giugno sempre alle 15:00 presso il tribunale di Massa, in piazza De Gasperi.
(Cassa di solidarietà per Scripta Scelera: Carta postepay n.: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 – Intestataria: Ilaria Ferrario – Per contatti: solidaliscriptascelera[chiocciola]paranoici[punto]org).
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/06/12/operazione-scripta-scelera-aggiornamento-sulle-misure-cautelari-e-sulludienza-del-24-maggio-a-massa/]