Operazione repressiva del 22 aprile: 19 misure cautelari e 75 indagati per la manifestazione del 4 marzo 2023 a Torino in solidarietà con Alfredo Cospito, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo
In attesa di maggiori riflessioni, pubblichiamo un primo testo sull’operazione del 22 aprile contro 75 indagati, per 19 dei quali sono state disposte delle misure cautelari (tre agli arresti domiciliari, sette all’obbligo di dimora congiunto all’obbligo di firma a frequenza quotidiana, otto all’obbligo di firma a frequenza quotidiana, una con il divieto di dimora), in riferimento alla manifestazione del 4 marzo 2023 a Torino in solidarietà con Alfredo Cospito durante l’esteso sciopero della fame contro il regime detentivo di 41 bis e l’ergastolo ostativo.
Aggiornamento sull’operazione City del 22 aprile 2024
All’alba del 22 aprile 2024 la DIGOS di Torino ha eseguito 19 misure cautelari (3 detenzioni domiciliari, 1 divieto di dimora e 15 tra obblighi di dimora e di firma quotidiana) inquadrate nella cosiddetta Operazione City relativa ai fatti del corteo del 4 marzo 2023 in solidarietà ad Alfredo Cospito, da oltre 5 mesi in sciopero della fame contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
Dalle carte emerge che le richieste dei PM Scafi e Bucarelli prevedevano ben 45 misure cautelari di cui 10 custodie cautelari in carcere, 22 ai domiciliari e 13 tra obblighi di dimora e/o firma e divieti di dimora. Per i 45 indagatx – a cui pare se ne aggiungano una trentina – per cui sono state richieste le misure cautelari i capi di imputazione sono devastazione e saccheggio e resistenza a pubblico ufficiale – anche se per alcunx ai primi due si aggiungono a vario titolo violenza e minaccia a pubblico ufficiale, istigazione a delinquere, con molte delle possibili aggravanti. Il tutto inquadrato nel monolitico baluardo repressivo del concorso formale, sempre più spesso usato nelle sue molteplici declinazioni come grimaldello per ogni inchiesta relativa a fatti di piazza. I danni sembrano ammontare a circa 630mila euro.
A margine si vuole anche sottolineare come questo provvedimento non determini la chiusura dell’inchiesta ma semplicemente è l’ennesimo escamotage per prolungare le indagini su quella giornata.
Al di là della esecuzione delle misure cautelari e davanti al tentativo della procura di togliere di mezzo chi ha scelto di scendere in strada quel giorno, ci preme ribadire l’importanza di quella giornata come quella di molte altre giornate di lotta in solidarietà ad Alfredo e contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, quale risposta alla scelta dello Stato di condannare a morte Alfredo, e normalizzare il regime 41 bis come strumento per mettere in silenzio i propri nemici interni, tanto più necessario ora in un clima di guerra permanente.
A più di un anno da quella giornata, quel regime carcerario di tortura – al quale sono sottoposte 750 persone – è ancora applicato ad Alfredo anche in conseguenza del processo relativo all’operazione Scripta Manent che lo vede, assieme ad Anna Beniamino, condannato per strage politica e associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Oggi 24 aprile si è tenuto a Roma un presidio di fronte alla Corte di cassazione, in occasione dell’udienza che deciderà se confermare le attenuanti e le condanne della corte di appello.
Per tenere viva la solidarietà con chi subisce ogni giorno la violenza delle galere e per ribadire che non sarà un’operazione repressiva che fermerà le lotte, ricordiamo l’appuntamento di sabato 27 aprile alle ore 16:00 per un presidio sotto le mura del carcere delle Vallette.
Solidali con chi è colpit* dalla repressione dello Stato!
Complici con chi è reclus* e con chi lotta!
Contro ogni galera!
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/04/25/operazione-repressiva-del-22-aprile-19-misure-cautelari-e-75-indagati-per-la-manifestazione-del-4-marzo-2023-a-torino-in-solidarieta-con-alfredo-cospito-contro-il-41-bis-e-lergastolo-ostativo/]