Non saremo complici. Saremo disertori (Spoleto, marzo 2024)
Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, il ministro della guerra Guido Crosetto ha confermato che lo Stabilimento militare per il munizionamento terrestre (Smmt) di Baiano di Spoleto potrebbe presto produrre i nuovi missili e munizioni da inviare in Ucraina per sostenere la guerra in corso. L’Agenzia industrie Difesa (Aid) ha infatti candidato tre suoi siti produttivi – quello spoletino, quello di Capua e quello di Fontana Liri – per il bando dell’Unione europea Asap, che prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro per produrre nuovi armamenti da inviare a Kiev.
Per quanto si tratti ancora solamente di una candidatura, la commissione viene data come molto probabile dai giornali locali, anche in virtù del fatto che lo stabilimento spoletino sarebbe sotto utilizzato rispetto alle sua capacità «produttive» (ma forse dovremmo dire distruttive).
Il ministro, già esponente della lobby delle armi in qualità di presidente della Federazione aziende italiane per l’Aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), ossia un’appendice di Confindustria che raggruppa gli imprenditori della guerra, continua a promettere incassi miliardari per i suoi compari e forse crede di ammansire gli spoletini, imbronciati per il ridimensionamento dell’ospedale, in vista delle elezioni regionali con qualche posto di lavoro.
Se Stati e i blocchi di potenze capitaliste si sfidano per il controllo dell’egemonia mondiale, noi sfruttati non abbiamo niente da spartire con le loro guerre. Le bombe prodotte a Spoleto andranno a massacrare i soldati arruolati a forza, prorogando anche il massacro della popolazione civile ucraina. Ma la guerra colpisce tutti noi.
Mentre i Signori della Guerra fanno affari d’oro (è notizia di poche settimane fa che la Leonardo nel 2023 ha visto la sua capitalizzazione in Borsa crescere dell’82%) tutti noi ne paghiamo le conseguenze con l’aumento del costo della vita a partire dai prodotti energetici, l’intensificazione dello sfruttamento in nome della produttività, la cui espressione diretta è ben visibile nel continuo aumento di morti e infortuni sul lavoro, infine ne vediamo gli effetti con l’avvitamento repressivo in atto: le manganellate contro gli studenti o i picchetti di operai in sciopero, le inchieste contro la stampa anarchica e la sempre maggiore insofferenza verso le opinioni dissenzienti, fino ad arrivare al trasferimento di Alfredo Cospito in 41 bis, sono la rappresentazione plastica delle politiche di guerra che i nostri governanti mettono in atto per combattere il fronte interno.
Opporsi a tutto questo è possibile: lo hanno dimostrato i portuali di molte città che si sono rifiutati di lavorare le commissioni militari e lo hanno dimostrato quelle azioni dirette che hanno saputo mettere concretamente i bastoni tra le ruote all’apparato bellico e ai suoi complici.
Nessuna complicità con gli industriali della morte!
Né a Spoleto né altrove: boicottiamo, ostacoliamo, sabotiamo l’industria bellica!
Il nemico non è lo sfruttato che si trova dall’altro lato del fronte,
ma il politico, l’industriale, il banchiere che si arricchisce col nostro sangue!
Anarchici a Spoleto
t.me/circoloanarchicolafaglia
[Ricevuto via mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/03/04/non-saremo-complici-saremo-disertori-spoleto-marzo-2024/]