Anna Beniamino: Dichiarazione all’udienza del 19 giugno 2023 presso la corte d’assise d’appello di Torino

Diffondiamo la dichiarazione di Anna Beniamino all’udienza del 19 giugno in corte d’assise d’appello a Torino per il calcolo delle condanne nei confronti di Anna stessa e di Alfredo Cospito nell’ambito del processo Scripta Manent. La compagna era collegata in video-conferenza dal carcere di Rebibbia, a Roma (la normativa non prevede la presenza di persona). Le repliche e la sentenza contro i compagni sono rinviate a una successiva udienza prevista per lunedì 26 giugno, alle ore 12:00, sempre presso il tribunale di Torino. 

Anna Beniamino: Dichiarazione all’udienza del 19 giugno 2023 presso la corte d’assise d’appello di Torino

Dichiarazione spontanea per udienza 19/06/2023
presso Corte d’Assise d’Appello di Torino

Dopo anni di processo, decine di udienze, non mi stanco di continuar a ribadire quanto dichiarato finora, ad affermare alcune semplici e tautologiche verità, contro l’esercizio del falso perpetrato con metodo scientifico nelle aule di tribunale.

Gli anarchici sono antiautoritari. Gli anarchici non sono stragisti e tanto meno difendono azioni stragiste.

Le stragi che sono state perpetrate in questo Paese sono state il frutto avvelenato dell’intrecciarsi di potere politico ed economico, quanto di più lontano dal pensiero e dalle pratiche antiautoritarie.

Siamo in un processo politico per cui non vale la realtà dei fatti ma la potenza delle suggestioni, tanto più è abnorme ed assiomatica l’accusa, tanto è vanificata la difesa.

Si continua a straparlar di stragi ma quella vera è quella compiuta sulla realtà dei fatti. Vi siete inventati i “capi” anarchici, le “associazioni” funzionanti a singhiozzo o strutturate come scatole cinesi in cui non si capisce neppure più quali siano i contenitori e quali i contenuti, le perizie grafiche “probabilistiche” per attribuire i fatti, l’ultima chicca in ordine di tempo è stata la collusione tra anarchici e mafiosi.

I meccanismi argomentativi nell’attribuzione dei reati e nella creazione di profili biografici ad hoc rendono gli scenari orwelliani qualcosa di squisitamente retrò.

Gli inquisitori mentono sapendo di mentire e facendosi scudo della refrattarietà degli anarchici al mercato della giustizia. Giocano sul fatto che l’etica anarchica non è in vendita al miglior offerente.

La macchina infernale della DNA (Direzione Nazionale Antimafia) diventata DNAA (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo) ha bisogno di scalpi per macinar consenso e per fortificare l’impalcatura della repressione preventiva: servono nemici interni, non importa se costruiti ad arte con falsità storiche, politiche, fattuali e processuali, se no la macchina rimane senza benzina ed i regimi speciali sguarniti di carne e d’anime.

Oggi è rimasta solo la nostra testa sul piatto, ma non va dimenticato che per anni decine di compagne e compagni sono stati inquisiti e incarcerati in questo ed in procedimenti paralleli che si autoalimentano. Così come è successo per i procedimenti che hanno portato al 41 bis per Alfredo Cospito: crollano le impalcature delle operazioni Bialystok e Sibilla, non ci sono capi e istigatori… però il 41 bis rimane.

Colgo una tragica ironia in tutto questo: i vari inquisitori si impappinano non conoscendo bene neppure la sostanza dell’accusa, infarciscono le loro carte di palesi falsità e contraddizioni, basta arrivare al risultato. Nulla di strano: è l’etica malata di quest’epoca dove si santifica il profitto assassino e si criminalizza la povertà.

Roma, 19 giugno 2023
Anna Beniamino

PDF: Dichiarazione all’udienza del 19 giugno 2023 presso la corte d’assise d’appello di Torino

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/06/21/anna-beniamino-dichiarazione-alludienza-del-19-giugno-2023-presso-la-corte-dassise-dappello-di-torino/]