L’anarchico Thanos Chatziangelou dal 19 dicembre è in sciopero della fame e della sete contro il trasferimento vendicativo nel carcere di Nigrita: dichiarazioni del compagno, comunicati e aggiornamenti (Grecia)
A partire da lunedì 19 dicembre 2022 il compagno Thanos Chatziangelou, recluso nelle carceri elleniche, è entrato in sciopero della fame e della sete contro il trasferimento dal carcere di Korydallos a quello di Nigrita. Il trasferimento del compagno si lega alla recente mobilitazione in corso da circa due mesi contro il nuovo codice penitenziario voluto dal governo Mitsotakis, che prevede ulteriori restrizioni nelle condizioni detentive e nello svolgimento dei processi. Thanos Chatziangelou è stato attivo in questa lotta e il suo trasferimento a Nigrita è finalizzato ad impedirgli di continuare a contribuirvi, oltre che a tentare di fiaccarne la determinazione impenitente. In attesa di ulteriori aggiornamenti, con grande apprensione pubblichiamo le dichiarazioni del compagno, i comunicati solidali e gli aggiornamenti sulle condizioni detentive e di salute attualmente tradotti. Solidarietà rivoluzionaria con Thanos Chatziangelou e con tutti i compagni imprigionati.
Dignità rivoluzionaria o morte, non c’è una via di mezzo
Da quasi due mesi, dietro le mura, c’è una mobilitazione contro il nuovo codice penitenziario che mira a trasformare le carceri in un cimitero di morti viventi e, mentre il ministero mostra una gelida indifferenza e sottovaluta la nostra lotta, vengono annunciate nuove umilianti misure contro di noi, come mostrano i recenti annunci di Theodorikakos sulla sospensione dei trasferimenti e sulla presenza in videoconferenza degli imputati ai processi.
Negli ultimi giorni, prima della festa che il presidente della repubblica sta preparando a Korydallos, un invisibile comitato di potere gestisce il carcere distribuendo panem et circenses. Dopo l’invasione della OPKE (le squadre speciali di polizia per la prevenzione e la repressione del crimine) e delle forze antidroga il 17 dicembre e lo show del terrore che ne è seguito senza alcun riscontro, la mattina del 19 dicembre è avvenuto il mio sequestro e trasferimento vendicativo nel carcere di Nigrita. Tutto questo si verifica lo stesso giorno in cui viene rilasciato il poliziotto che ha ucciso il sedicenne Kostas Frangoulis.
Fin dai primi giorni del mio arresto ho dichiarato che avrei difeso la mia fiera prigionia fino alla fine contro ogni morta libertà. I compiti rivoluzionari, l’impegno nella lotta e il coinvolgimento nella resistenza non sono altisonanti corone filosofiche, ma il ritratto di una vita dedicata alla lotta. Niente di meno vale tanto quanto questo. Il mio trasferimento riguarda la posizione che ho scelto di assumere in questa mobilitazione e la paura che cercano di instillare in chiunque resista a questa asfissia di filo spinato. Sia fuori che dentro le mura, sarò sempre in prima linea nella lotta. La vanità della tirannia vuole innalzare barriere alle tendenze rivoluzionarie. Ma nulla può piegarci, nulla può porre fine alla passione per la liberazione.
Dal 19 dicembre sto intraprendendo uno sciopero della fame e della sete fino a quando non riveleranno la vera ragione del mio trasferimento e non sarà disposto il mio immediato ritorno al carcere di Korydallos.
Forza ai miei fratelli prigionieri che stanno sostenendo e combattendo per tutti noi.
Themis, coloro che stanno per morire ti salutano.
Resistenza fino alla fine, fino a quando vinceremo.
Thanos Chatziangelou
membro prigioniero dell’Organizzazione Azione Anarchica
Sottodirezione dei tribunali di trasferimento di Salonicco, 19 dicembre 2022
Chiamata alla solidarietà internazionale in sostegno alla lotta del nostro compagno Thanos Chatziangelou in sciopero della fame e della sete dal 19 dicembre
Vittoria per lo sciopero della fame e della sete intrapreso dal 19 dicembre dal nostro compagno Thanos Chatziangelou
Nelle prime ore di lunedì 19 dicembre le guardie-spie carcerarie informano il nostro compagno Thanos Chatziangelou del trasferimento dalla sua cella nella quarta ala di quel buco infermale chiamato «centro di detenzione penitenziaria» di Korydallos. Dopo il rifiuto del nostro compagno di collaborare con loro, le «note» guardie carcerarie, incappucciate, hanno preso il controllo, lo hanno legato e hanno iniziato il suo trasferimento nel carcere di Nigrita, in seguito alla sua dichiarazione che a partire da quel momento in poi sarebbe stato in sciopero della fame e della sete fino a quando non fosse stato informato del motivo del suo trasferimento e per l’immediato ritorno nella cella del carcere di Korydallos. Per ore il nostro compagno non è riuscito a contattare nessuno, nemmeno il suo avvocato. La sera dello stesso giorno, è rimasto alla «Sottodirezione dei trasferimenti» di Salonicco e ora si trova nell’inferno carcerario di Nigrita, nella regione di Serres. Il 25 dicembre il compagno Thanos è stato ricoverato nell’ospedale di Serres dove è tenuto in una stanza-cella sotto la soffocante presenza della polizia, violando ogni diritto umano.
Allo stesso modo, il 22 dicembre, l’anarchico Kostas Dimalexis, recluso nella quinta ala di Korydallos, è stato trasferito nel carcere di Trikala, un’altra piccola città della Grecia centrale.
Abbiamo imparato a conoscere gli scenari di queste vicende e il loro direttore è famoso per la sua sporca condotta nei confronti dei prigionieri. Chiaramente, in un periodo in cui è in corso da due mesi una lotta contro il nuovo codice penitenziario, il trasferimento di Thanos Chatziangelou è chiaramente una risposta vendicativa da parte di tutti coloro che nel suo volto vedono la rabbia impenitente per la libertà, dato che è stato uno dei prigionieri che ha partecipato attivamente alle mobilitazioni per rovesciare questa deliberazione estrema. In un momento in cui la lotta contro il nuovo codice penitenziario è in corso da due mesi, il trasferimento di Thanos Chatziangelou è chiaramente una risposta vendicativa di tutti coloro che nel suo volto vedono la rabbia impenitente per la libertà, dato che è stato uno dei prigionieri che ha partecipato attivamente alle mobilitazioni per rovesciare questa risoluzione estrema.
Il nostro compagno parla ancora dell’intransigenza delle azioni ostili contro il putrido mondo del potere e della sottomissione, e mentre sono riusciti a gettarlo nelle celle della loro democrazia, continua a parlare della nostra idea più grande, l’Anarchia. In questa lotta ci trova al suo fianco, contro ogni regime detentivo di eccezione, contro ogni respiro di qualsiasi oppressore, contro la violenza esercitata dall’esistenza del loro avariato sistema. Fino all’ultimo respiro, siamo insieme e questo non può essere sconfitto da nessuno di loro.
Forza e solidarietà a tutti i prigionieri politici che sono entratri in sciopero della fame, reclamando il ritorno di Thanos Chatziangelou nel carcere di Korydallos.
Solidarietà con l’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre, e con gli 11 combattenti turchi in sciopero della fame dal 7 ottobre.
Accoglimento immediato delle rivendicazioni del nostro compagno Thanos Chatziangelou, in sciopero della fame e della sete.
Guardie, ascoltate attentamente, giù le mani dai combattenti.
Solidarietà nella lotta dei prigionieri contro il nuovo codice penitenziario.
Chiamiamo ad azioni in solidarietà internazionale per sostenere la lotta del nostro compagno Thanos Chatziangelou.
Terra Incognita squat
L’intransigenza è un contratto di vita o di morte
In questi momenti c’è un solo e unico pensiero – la gravità delle nostre parole. Per alcuni le parole sono solo un complesso di lettere senza essenza. Parole sparse che sono condannate a essere vendute il più possibile a buon mercato, fin dal primo momento della loro esistenza, da quando nascono in sporche bocche. Come stelle che si spengono quando cadono, senza brillare. Solo il buio. Per altre persone, al contrario, le parole sono le tracce delle azioni. Coerenza, responsabilità, dedizione, lealtà, parole dirette che funzionano come impegni di vita. Una vita che necessita di essere una summa di momenti di ribellione e di guerra. Una vita che se non si offre a ciò in cui si crede, allora si è già morti.
Il più grande confronto di un individuo è quello tra se stesso e la sua coscienza. Un perenne e silente dialogo, in cui la debolezza umana si pone di fronte ai compiti e agli impegni rivoluzionari. Se vuoi essere chiamato «umano», devi imparare a camminare a testa alta senza guardarti indietro. A contare i propri passi, come se le proprie parole fossero inchiodate profondamente al suolo. Ogni passo è un impegno. Andiamo avanti, solo in avanti. Non facciamo un solo passo indietro.
Il mio trasferimento vendicativo nel carcere di Nigrita non era diretto solo a me, ma alla comunità in lotta all’interno delle mura che da due mesi cerca di rompere la barriera del silenzio. Il governo fascista di Mitsotakis intende seppellire i prigionieri nel cemento e quelli che ancora gridano devono affrontare la morte. Eppure la morte non è uguale per tutti noi. Altri nascondono la morte al di sotto delle parole. Altri, di nuovo, nelle loro azioni. Altri vagano come non morti nelle aree metropolitane denigrando la libertà in ogni momento. Alcuni odorano di morte, una morte che sgorga come lacrime dai loro occhi. Personalmente, fino a oggi ho imparato a onorare la vita fissando gli occhi della morte. Niente mezze misure, solo un impegno: camminare fino alla fine fissando il cielo, mai il suolo.
Nella vita ho imparato a scegliere consapevolmente il confronto diretto. A difendere la punta della lancia nella prima linea della lotta anarchica. A guardare il tempo che passa, da un balcone occupato. A camminare nella metropoli con una pistola nella mia tasca. Ad assumere le mie negazioni. Senza scendere a compromessi. La mia prigionia non cambierà le cose. Mi batterò sempre per l’interesse collettivo, con la prima linea nei miei pensieri e nel mio cuore, perché il mondo cambierà se ci crediamo tutti. Poiché questa vita non si riscatta con la sottomissione. Respiro con la vitalità dell’intransigenza dalla tomba di cemento di Nigrita. Perché la responsabilità politica di schierarsi nell’Organizzazione Azione Anarchica si riflette nella lealtà e nella dedizione al fronte di lotta senza ripensamenti e fiacche, ingenue parole. Se ho sete? Sì, ho sete di libertà, dei momenti che definiranno le battaglie a venire. Questa battaglia è già stata vittoriosa, perché lo vedo nei vostri occhi, che ricordate chi siamo. Per questo avete paura. Perché sentite la nostra rabbia nel tuono di ogni tempesta.
Con il mio cuore accanto agli 11 rivoluzionari turchi, accanto al mio fratello Alfredo Cospito, al mio compagno Giannis che continua irrevocabilmente a stare al mio fianco in ogni pensiero complice e a tutti coloro che si pongono con verità di fronte alla legge della resistenza.
Anima e corpo, tutti per la lotta.
Una sola e unica dichiarazione fino alla fine: impenitente!
Thanos Chatziangelou
membro prigioniero dell’Organizzazione Azione Anarchica
Carcere di Nigrita, 23 dicembre 2022
Aggiornamento urgente sullo sciopero della fame e della sete di Thanos Chatziangelou (Grecia, 25 dicembre 2022)
Siamo stati informati che c’è stato un ordine del procuratore per l’alimentazione forzata, anche con dispositivi di fissaggio, ma questo è stato comunicato solo oralmente. I medici seguiranno quest’ordine se cadrà in coma. Lo stesso Thanos oggi si rifiuta di farsi visitare e chiede di tornare nel carcere di Nigrita, anche a causa della presenza della polizia nella sua stanza-cella in ospedale.
I medici e gli infermieri lo trattano come se fosse solo un paziente e non una persona in sciopero della fame e della sete con richieste specifiche, e gli chiedono se vuole finalmente ricevere una flebo o meno.
È piuttosto oberato dalla situazione, non riesce ad addormentarsi perché i poliziotti sono rumorosi, mangiano davanti alla sua faccia e questo, di conseguenza, influisce sul suo stato psicologico.
Se succede qualcosa ai nostri compagni, sappiamo bene di chi è la responsabilità.
L’alimentazione forzata è una tortura.
Accoglimento immediato delle richieste di Thanos Chatziangelou.
Levate le vostre putride mani dai nostri compagni.
Anarchici
Il prigioniero anarchico greco Thanos Chatziangelou è a rischio di alimentazione forzata (Grecia, 25 dicembre 2022)
Si apprende che il governo greco, attraverso l’ordine di un pubblico ministero, intende alimentare forzatamente il prigioniero anarchico Thanos Chatziangelou, in sciopero della fame e della sete da sei giorni – dal 19 dicembre – a seguito del violento e irragionevole trasferimento dal carcere di Korydallos (ad Atene) a quello di Nigrita (nella Grecia settentrionale). La sua principale richiesta è di essere trasferito di nuovo a Korydallos. Thanos è in carcere dall’8 febbraio 2022, accusato di aver aderito all’organizzazione anarchica di guerriglia urbana Azione Anarchica (di cui ha assunto la responsabilità per la partecipazione).
Per il momento, il compagno anarchico è ricoverato nell’ospedale di Serres dal 25 dicembre, totalmente isolato, sorvegliato da diversi poliziotti, che mangiano provocatoriamente davanti a lui e fanno continuamente rumore. Ciò significa che il compagno è impossibilitato a dormire e riposare, cosa molto importante per la sua salute e la sua situazione mentale. Thanos stesso rifiuta qualsiasi intervento o esame medico e, contro la presenza della polizia nella sua stanza, reclama di essere riportato in carcere, mentre i medici hanno dichiarato che lo alimenteranno a forza se dovesse entrare in coma.
Inoltre, medici e infermieri lo trattano come un qualsiasi altro malato in ospedale, e non come una persona in sciopero della fame e della sete con richieste specifiche, domandandogli se intende essere alimentato via flebo.
Sia questo tipo di ricovero che l’ordine di alimentazione forzata sono violazioni dei diritti umani fondamentali e se dovesse accadere qualcosa al nostro compagno, sapremo sicuramente chi è responsabile di questa situazione.
L’alimentazione forzata è riconosciuta a livello mondiale come tortura e può portare il nostro compagno Thanos alla morte, i medici non dovrebbero mai ammettere un’azione del genere.
Esigiamo l’accoglimento immediato delle richieste di Thanos.
Giù le mani dai nostri compagni.