Comunicati sull’indagine “Maistrali” in Sardegna [in aggiornamento]

Comunicati sull’indagine “Maistrali” in Sardegna [in aggiornamento]

Pubblichiamo i comunicati della Cassa Antirepressione Sarda, dell’Archivio-Biblioteca Anarchica “G. Ciavolino” (Assemini) e degli Anarchicx contro carcere e repressione (Cagliari) sul procedimento – stando a quanto noto, denominato “Maistrali”, come un sito internet attivo fino a non molto tempo fa – avviato dalla DIGOS e dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Cagliari. Il procedimento è emerso in quanto a partire dal 21 novembre sta venendo notificata la conclusione delle indagini. Pur non essendosi dispiegata un’operazione repressiva (non sono avvenute né perquisizioni né misure cautelari), alla notifica nei confronti degli indagati è stata data considerevole risonanza dai mass-media, particolarmente in Sardegna. In attesa di ulteriori informazioni, pubblichiamo i comunicati che sono circolati a partire dal 21 novembre.

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COMUNICATO DELLA CASSA ANTIREPRESSIONE SARDA

Oggi, a distanza di 6 anni dal settembre 2019 quando venne notificata l’operazione Lince, una nuova inchiesta della DDAT si affaccia all’orizzonte.

37 persone sono accusate di diversi reati, presuntamente compiuti in una variegata serie di momenti che vanno da cortei antimilitaristi, danneggiamenti, passando per contestazioni alla Lega, presidi contro le carceri e CPR.

Alcuni sono sotto accusa per il solito art. 270 bis.

Ma le accuse come sempre ci interessano poco.

Ci interessa invece evidenziare come le procure si affannino a zittire le contestazioni ed il dissenso, per poter difendere questa società che vive dello sfruttamento degli ultimi da qualsiasi vento di ribellione, per far sì che corsa al riarmo e guerre genocide possano compiersi senza troppi intralci.

Alle compagne ed ai compagni indagati va tutta la solidarietà possibile, a chi continuerà a lottare tutto il nostro appoggio e complicità, allo Stato la nostra rabbia.

Come sempre stiamo dalla parte di chi lotta perché quello è il lato giusto di ogni barricata.

Cassa Antirepressione Sarda

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SOLIDARIETÀ AGLI INDAGATI NELL’INCHIESTA MAISTRALI

Venerdì 21 novembre DIGOS e procura di Cagliari notificano una nuova inchiesta denominata “Maistrali”. Sono indagati 36 compagni, di cui 10 anche per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, art. 270-bis, in relazione a diversi reati contestati inerenti vari percorsi lotta contro carcere, occupazione militare e fascisti, condotti dal 2020 sino ad oggi.Tutto ciò non ci stupisce e ci ricorda, oggi più che mai, quanto sia necessario scegliere da quale lato della barricata stare.

La Sardegna continua a essere il laboratorio della guerra moderna, con i poligoni dell’Italia Stato che ci collocano nei primati per occupazione militare in Europa. Continua la produzione di morte della fabbrica RWM e le attività della nuova scuola di volo internazionale targata Leonardo Spa. Siamo sempre più spesso di fronte alle violenze dell’imperialismo, del sistema Stato e del capitalismo globale che si manifestano in tutta la loro brutalità dalla Palestina al Sudan, dalla repressione del fronte interno alla militarizzazione della società, dai morti in mare e in terra per fuggire alle guerre alle violenze nei CPR e nelle carceri.

Di fronte a ciò continueremo sempre ad essere solidali e complici con chi lotta contro questo sistema con ogni mezzo. Continuiamo a stare dalla parte dell’azione diretta e della violenza rivoluzionaria contro lo Stato, le sue infrastrutture e i suoi uomini di potere. Il nostro campo di battaglia, in quanto anarchici rivoluzionari, può essere solamente il fronte del disfattismo rivoluzionario contro i nostri padroni e il nostro Stato. Come anche la storia ci insegna, è sempre e solo nella rovina del proprio Stato che si aprono per gli oppressi possibili prospettive rivoluzionarie.

Rilanciamo dunque la nostra solidarietà con gli indagati e con tutte le pratiche di sabotaggio e di azione diretta, consapevoli del fatto che la risposta a questo stato di cose presuppone un’opposizione radicale a questa economia e ai suoi frutti che sappia andare oltre la sola difesa dalla repressione e che trovi nell’insurrezione e nella rivolta un suo mezzo affinché la paura cambi campo.

Assemini, 25/11/2025

Circolo Anarchico “G. Bertoli”
Archivio-Biblioteca Anarchica “G. Ciavolino”

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NON PIEGARE LA TESTA DI FRONTE ALLO STATO E AI SUOI SERVI
CONTRO LA GUERRA DEGLI STATI
, CONTRO LA PACE SOCIALE

Ci sono molti modi di uccidere. Si può infilare a qualcuno un coltello nel ventre, togliergli il pane, non guarirlo da una malattia, ficcarlo in una casa inabitabile, massacrarlo di lavoro, spingerlo al suicidio, farlo andare in guerra ecc. Solo pochi di questi modi sono proibiti nel nostro Stato.
B. Brecht, Il libro delle svolte

Il 21 novembre ancora una volta la DIGOS di Cagliari e il tribunale lanciano una maxioperazione, denominata “Maistrali”, in cui sono indagatx 36 compagnx per vari reati e 10 di questi anche per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (il famigerato 270-bis), per le lotte anticarcerarie, antimilitariste e antifasciste, scritte sui muri comprese, condotte dal 2020 sino ad oggi. Fatti che sbirri e tribunale cuciono insieme in maniera bizzarra per poter giustificare le loro interpretazioni e le loro richieste. Nonostante lo Stato accusi di terrorismo chi lotta, l’unica motivazione di questa operazione è ancora una volta diffondere paura per combattere il conflitto sociale emergente in gran parte del pianeta.

Mentre l’opinione pubblica è stordita dai social e dai bombardamenti mediatici sulla sicurezza, gli stati e i loro eserciti continuano ad armarsi, con enormi investimenti senza precedenti, impoverendo lavoratorx e sfruttatx. Per giustificare questa politica hanno bisogno di creare un nemico. Infatti, la soluzione più facile è classificare la popolazione in amici e nemici, individuando come nemici coloro che non vogliono o non possono ottemperare alle prescrizioni di un sistema capitalistico diretto, con sempre più determinazione, verso l’annientamento dell’essere umano. I nuovi reati, le misure di prevenzione, il carcere, la tortura sono un utile monito verso chi non sia ancora convinto di schierarsi dalla parte dello Stato.

Ogni volta che il conflitto sociale prende forza, lo Stato emana leggi che rilanciano norme per controllare ogni dissenso in qualunque forma si manifesti. Norme scritte in maniera da dare la possibilità ai giudici di interpretarle, variando arbitrariamente la fattispecie di reato e colpire più pesantemente tuttx coloro che si oppongono e tuttx coloro che sono solidali.

L’irrogazione sfrenata di misure preventive per chi tenti di lottare nei luoghi, siano piazze, carceri o CPR, in cui lo Stato esercita la sua violenza razzista contro poverx e migrantx, ha il solo fine di proteggere quei luoghi che servono per separare il proletariato dai potenti e dai padroni. La continua collaborazione tra forze di polizia ed esercito è utile allo Stato per proteggere gli sfruttatori e i loro servi, picchiatori fascisti e i militari, tutti criminali assassini appena capita l’occasione, tanto in tempi di guerra come in tempi di pace.

Siamo convinti che l’unico modo per protestare contro le regole sia infrangerle; quanto più il sistema ha paura più cerca di incuterne a chi si oppone, anche normalizzando l’uso della violenza verso chi non si adegua. La voglia di libertà non può essere fermata dalle concessioni del potere, la libertà ce la si prende. Non facciamo e non faremo nessun passo indietro rispetto alle nostre scelte e alle nostre lotte ribadendo che non saranno i loro processi, con le sentenze che vorrebbero già scritte, le loro minacce e le loro torture ad impedirci di stare sempre dalla parte dei debolx e degli sfruttatx che lottano.

TUTTX LIBERX
SEMPRE DALLA PARTE DI CHI LOTTA
FUOCO ALLO STATO E ALLE GALERE

Anarchicx contro carcere e repressione

[Pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/11/25/comunicati-sullindagine-maistrali-in-sardegna/ (il comunicato firmato Anarchicx contro carcere e repressione è stato tratto da “Il Rovescio”]