“Vi abbiamo beccati con le mani nel sacco”. Comunicato di rivendicazione per l’attacco incendiario contro il Ministero dello Sviluppo Rurale e Alimentare (Atene, Grecia, 11 ottobre 2025)

“Vi abbiamo beccati con le mani nel sacco”. Comunicato di rivendicazione per l’attacco incendiario contro il Ministero dello Sviluppo Rurale e Alimentare (Atene, Grecia, 11 ottobre 2025)

I sussidi agricoli dell’UE come strumento di ristrutturazione capitalista.

Come ogni ministero, anche il Ministero dello Sviluppo Rurale è un meccanismo di dominio di classe. Per il capitalismo greco, il dominio di classe nel settore della produzione primaria significa, in pratica:

– La privatizzazione della parte più vasta e fertile dei terreni agricoli e il conseguimento di enormi profitti da parte di una piccola minoranza di proprietari terrieri moderni, strettamente legati ai monopoli dell’agroindustria nazionale e internazionale. È significativo che oggi il 90% dei terreni agricoli appartenga solo al 15% dei grandi agricoltori più ricchi.

– Sradicamento dei contadini poveri (da 900.000 nel 2005 a 500.000 nel 2025) e pressione continua sui loro già esigui redditi, attraverso il forte aumento dei costi di produzione, l’aumento dei contributi assicurativi e della tassazione, i prezzi di vendita umilianti per i prodotti destinati ai grossisti, la drastica riduzione delle spese per il risarcimento dei danni causati da inondazioni, incendi e malattie, nonché il soffocamento causato dai prestiti predatori delle banche.

– la creazione di una forza lavoro multinazionale, sottopagata e numerosa, composta da lavoratori agricoli che, in alcuni settori della produzione agricola, costituisce oggi il principale oggetto di estrazione di plusvalore e profitto da parte dei proprietari dei terreni agricoli.

– Una struttura produttiva specifica, soggetta alla Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE, che soddisfa le esigenze dei grandi monopoli agroalimentari dell’UE e dei gruppi imprenditoriali nazionali, e che comporta una significativa contrazione della produzione agricola, la trasformazione del Paese da esportatore a importatore di prodotti agricoli, l’alta quantità di prodotti a bassa qualità, la desertificazione delle campagne e gravi squilibri ecologici. Per quanto riguarda l’ultimo punto, il cosiddetto “contratto verde” rivela il contenuto della PAC, finanziando l’attuazione di politiche apparentemente ecologiche. Tra i beneficiari ci sono politici di settore con una storia di azioni distruttive per l’ambiente, come il monopolio olandese che ha intrapreso il ripristino della regione della Tessaglia dopo i disastri causati dalle inondazioni della tempesta Daniel, con i ben noti risultati devastanti.

In realtà, quasi un secolo dopo le fraudolente riforme agrarie del periodo tra le due guerre, con cui l’allora governo proprietario terriero aveva tentato di tenere a freno i contadini poveri e ribelli dell’epoca (tentativo vano, come dimostrò la loro massiccia partecipazione alla guerriglia degli anni Quaranta), il capitalismo greco sta cercando di risolvere l’annosa “questione agraria” nel modo in cui è sempre stato fatto nella storia. Distruggendo, cioè, i contadini poveri e l’ambiente naturale in cui vivono.

Il principale strumento per attuare la strategia capitalista volta all’eliminazione dei contadini poveri è stato, nel corso del tempo, il sistema delle Sovvenzioni Agricole Europee, attuato attraverso la PAC e il Recovery Fund.

Contrariamente a quanto sostiene la propaganda borghese, la realtà inesorabile del mondo rurale conferma che questi sussidi sono uno strumento per trasferire ricchezza dal basso verso l’alto e rappresentano l’essenza delle ristrutturazioni strutturali che il capitale vuole imporre alla produzione agricola.

Pertanto, i sussidi dell’UE rafforzano in modo scandaloso il grande capitale agroindustriale e i grandi agricoltori ad esso associati, poiché l’85% dei sussidi va a loro, mentre il restante 15% viene distribuito secondo criteri arbitrari alla grande massa dei piccoli agricoltori, essenzialmente per indurli a vendere le proprie materie prime a basso prezzo al capitale, che le distribuirà poi attraverso i grossisti a prezzi elevati sui mercati.

E naturalmente, tutto questo enorme trasferimento di ricchezza non avviene attraverso risorse comunitarie magiche, perché queste famose risorse comunitarie non sono altro che il sudore e il sangue dei lavoratori, sottratti dallo Stato greco attraverso l’evasione fiscale per essere dati come obbligo contrattuale all’UE, in conformità con il “bagaglio europeo”.
In pratica, i sussidi finanziano l’espropriazione e l’ulteriore impoverimento dei contadini poveri, anche con i loro stessi soldi.
È in questo contesto che va compreso il cosiddetto scandalo dell’OPEKEPE (Organizzazione ellenica per i pagamenti e il controllo degli aiuti, degli orientamenti e delle garanzie comunitari). Non si tratta di una deviazione da un sistema di sussidi altrimenti solido e socialmente vantaggioso, ma di un sintomo inevitabile di questo sistema.

Proprio come la corruzione, nel capitalismo nel suo complesso, non è una caratteristica esogena, ma una caratteristica strutturale, intrinseca, per così dire, al sistema basato sulla rapina legale dei produttori della ricchezza sociale.

In questo senso, l’OPEKEPE, in quanto strumento statale fondamentale per la distribuzione dei sussidi dell’UE, non può che avere la corruzione come elemento costitutivo.

La competizione intraurbana per la spartizione dei sussidi ha creato, al di là del quadro giuridico formale, un campo di transazioni finanziarie con gli amministratori politici del Ministero dello Sviluppo Rurale e dell’OPEKEPE. Questi amministratori, avendo nel tempo percepito la proprietà pubblica come propria, non hanno esitato a rubarla spudoratamente, raccogliendo ingenti somme di sussidi per sé stessi e per la loro cerchia politica e sociale, attraverso progetti fittizi o inesistenti.

I famigerati “Frapes”, “Butchers” e K. Semertzidou (il contadino con la Ferrari) non erano semplici funzionari statali o sofisticati truffatori. Erano gli eletti del governo e del capitale agroalimentare, gli eletti di Mitsotakis e Voridis, gli eletti dei grandi commercianti che riforniscono i supermercati, i caseifici, l’industria della carne. Erano le persone giuste al posto giusto.

Frapes era stato nominato dal ministro fascista per lo Sviluppo rurale M. Voridis nel Consiglio di amministrazione della “Società Ellenica per lo Sviluppo Locale”, mentre insieme a Hasapis era stato nominato anche nel Consiglio di amministrazione dell'”Associazione Panellenica dell’Allevamento Greco”. E naturalmente aveva stretti rapporti con il viceministro Avgenakis e conosceva personalmente il primo ministro. Per quanto riguarda K. Semertzidou, era una politica di Néa Dimokratía e coordinatrice del settore cruciale relativo alla gestione delle “risorse comunitarie”.

Non c’è quindi alcun dubbio che la vasta rete di furti di beni pubblici tramite l’OPEKEPE sia stata creata su ordine del governo centrale tramite il Ministro per lo Sviluppo Rurale. Oltre a soddisfare interessi commerciali e ad arricchire altri, l’obiettivo era anche quello di creare, grazie ai proventi di questi furti e all’influenza che ne derivava, una solida coalizione sociale di potere all’interno del mondo rurale.

È così che la borghesia e il suo staff politico hanno sempre strutturato le loro alleanze sociali: attraverso la graduale condivisione di una piccola parte del bottino rubato alla popolazione. Dalle riforme agrarie del periodo tra le due guerre al Piano Marshall fino ai moderni “Quadri di Sostegno Europei”.
Ed è su questa base che è stato costruito il cosiddetto “nucleo nazionale”, quella ripugnante base sociale della borghesia che includeva “l’onesta signora Pantelides”, cittadini rispettabili, dalle casalinghe ai preti, poliziotti, giudici, capi dell’esercito e membri della giunta.

Mentre continuano a emergere rivelazioni sullo scandalo OPEKEPE, che dimostrano il rapporto organico tra il governo, lo Stato e i suoi principali protagonisti, il movimento operaio di massa e il mondo del lavoro agricolo, è fondamentale sottolineare la vera essenza di classe dello scandalo. Nessuna Autorità Giudiziaria Europea, né alcuna Commissione d’Inchiesta Parlamentare, mira a fare luce sul caso, tanto meno a render giustizia; al contrario, come ha dimostrato il caso Tempi, mira a nascondere e disorientare.

In particolare per quanto riguarda le autorità giudiziarie europee, presentate da più parti come l’emblema della credibilità e dell’indipendenza, non dimentichiamo che la loro mobilitazione è iniziata quando la corruzione dei sussidi ha raggiunto un livello tale da mettere a repentaglio il regolare flusso dei finanziamenti predatori e che la loro unica preoccupazione è il ritorno a un quadro altrimenti benigno di saccheggio dei contadini poveri e della natura.

I lavoratori stanno vivendo un momento storico di attacco nei loro confronti e il potere borghese si protegge generalizzando il terrorismo di Stato, mentre concede terra e acqua agli alleati imperialisti di Stati Uniti, Unione Europea e Israele. La diffusa richiesta di giustizia popolare, emersa dal fumo dei conflitti del magnifico movimento Tempi, deve lasciare la sua impronta sugli sviluppi critici che si stanno aprendo davanti a noi. È necessario costituire un punto d’incontro e di raccolta per le masse proletarie e popolari, un’avanguardia di proposta rivoluzionaria moderna che abbia come orizzonte la liberazione del lavoro e della terra dalle catene dello Stato, del capitale e dell’imperialismo.

Dedicato a Kyriakos Xymitiris nel contesto dell’appello per ottobre come mese della memoria e dell’azione rivoluzionaria.

Solidarietà con le compagne Marianna Manoura e Dimitra Zarafeta e, più in generale, con i coivolti nel caso di Ampelokipoi.

Collaborazione di Anarchici e Comunisti per la difesa della memoria dell’anarchico Kyriakos Xymitiris e della resistenza palestinese.

[Pubblicato in greco in https://athens.indymedia.org/post/1638149/ | Pubblicato in inglese in https://actforfree.noblogs.org/2025/11/04/taking-responsibility-for-the-arson-of-the-ministry-of-rural-development-and-food-in-athens-greece/ | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/11/07/vi-abbiamo-beccati-con-le-mani-nel-sacco-comunicato-di-rivendicazione-per-lattacco-incendiario-contro-il-ministero-dello-sviluppo-rurale-e-alimentare-atene-grecia-11-ottobre-2025/]