Mobilitati con la forza e poi uccisi dai droni: la logica assassina della guerra nella pratica
I media mainstream pubblicano articoli su come l’esercito russo tratti in modo terribile i disertori. “Incatenati agli alberi, rinchiusi nei carri armati o trascinati dietro ai fuoristrada: questa è la realtà dei soldati russi che si sono rifiutati di combattere in Ucraina”, sottolineano. (1)
Come al solito, però, non si parla molto dei massacri altrettanto orribili ai danni dei disertori ucraini. Ma una cosa è certa. La capacità di combattimento di entrambi gli eserciti si basa in parte su tecniche di mobilitazione violenta e tortura, volte a scoraggiare la diserzione e a costringere anche coloro che non vogliono andare al fronte a farlo. Mentre migliaia di soldati cercano di disertare, altri vengono mandati in prima linea contro la loro volontà, sperando di sopravvivere e di poter vivere un altro giorno. Questo, a meno che un drone “suicida” armato di esplosivi non voli loro addosso. Su Internet si possono vedere video di tali droni dell’esercito ucraino che massacrano soldati russi su motociclette, nelle trincee, sulle strade, nelle foreste, nelle pianure e altrove. (2)
Nella maggior parte dei casi, le riprese di questi eventi sono accompagnate da articoli che li celebrano e che disumanizzano cinicamente le vittime. Non ci si chiede mai chi siano queste persone o come abbiano fatto a finire in quel luogo, dove sono state uccise senza pietà. Non si può non notare che anche il movimento antifascista e “anarchico” sta organizzando raccolte fondi per l’acquisto di droni da destinare all’esercito ucraino. E, come la corrente mainstream filo-occidentale, anche questo ambiente di “sinistra radicale” presenta la guerra come un’azione difensiva contro gli occupanti, quindi probabilmente non si preoccupa troppo del fatto che i loro droni potrebbero massacrare i soldati russi costretti al fronte sotto la minaccia di punizioni. Secondo la logica della “guerra difensiva”, ogni soldato russo in prima linea è un “putiniano” e un occupante. (3) Per i sostenitori di questa logica, migliaia di disertori e soldati mobilitati con la forza non sono nulla e possono essere eliminati senza pietà. (4) Ma cosa c’entri un simile approccio con la dichiarata lotta per la libertà e la giustizia è qualcosa che i sostenitori di questa linea non ci spiegheranno. Dopotutto, la maggior parte di loro non deve affrontare il fuoco incrociato della guerra. Si limitano a inviare di tanto in tanto un contributo finanziario dal sicuro rifugio della piccola borghesia viziata (o dei loro discendenti) per poi scrivere una tempesta ideologica piena di frasi vaghe sulla lotta per la libertà e l’autodeterminazione del popolo ucraino.
Al contrario, i soldati, sia sul fronte ucraino che su quello russo, sono in gran parte proletari che non godono di questi privilegi. Sì, sono proletari, perché il proletariato non ha smesso di esistere solo perché alcuni hanno deciso di cancellare questa parola dal loro vocabolario. La verità è che molti proletari si trovano in prima linea loro malgrado e sotto costrizione. (5) Pochissimi hanno i mezzi o i documenti per fuggire all’estero. Molti vivono nell’illegalità: evitano le banche, abbandonano le grandi città, si nascondono nelle foreste. Se c’è qualcosa che ha senso dal punto di vista anarchico, è fornire loro sostegno, non costruire droni che li massacreranno o li rintracceranno perché qualcun altro possa massacrarli. (6)
Solidarietà con i disertori e con chi è stato arruolato con la forza!
Resistenza contro chi costruisce macchine per ucciderli!
Solidarietà di classe contro la logica omicida della guerra!
* * *
NOTE E FONTI:
(1) Ruští dezertéři jsou brutálně mučeni. Svědectví přináší CNN | Newstream [in ceco: I disertori russi vengono sottoposti a torture brutali. La testimonianza è riportata dalla CNN]
(2) Ad esempio, qui:
https://cnn.iprima.cz/ukrajinska-droni-elita-v-akci-madarovi-ptaci-vyzobali-rusy-na-motocyklech-ti-zkaze-neujeli-479487 [in ceco: L’élite ucraina dei droni in azione. Gli “uccelli ungheresi” hanno colto di sorpresa i russi sulle moto, i quali non sono riusciti a sfuggire alla distruzione]
https://cnn.iprima.cz/zabery-ukrajinske-likvidace-okupantu-ruskeho-vojaka-zachranila-lopatka-467046 [in ceco: Immagini dell’eliminazione degli occupanti da parte dei droni ucraini. Un russo ingegnoso si è salvato lanciando una pala]
https://cnn.iprima.cz/zabery-hruzy-v-ocich-kratce-pred-vybuchem-ukrajinske-drony-likviduji-ruske-okupanty-475517 [in ceco: Il terrore negli occhi poco prima dell’esplosione. I droni ucraini distruggono gli occupanti russi]
e qui:
https://www.msn.com/cs-cz/zpravy/other/ukrajinsk%C3%A9-drony-ude%C5%99ily-na-rusk%C3%A9-voj%C3%A1ky-v-lese/vi-AA1JzxmT
Cosa vediamo in questo video? Un uomo in uniforme, con uno zaino in spalla, sta camminando nella foresta, quando viene improvvisamente colpito da un drone. Il video viene presentato come un filmato sensazionale che mostra come i difensori ucraini abbiano fermato l’invasore. Tuttavia, dal video non è per niente chiaro chi fosse, perché si trovasse lì e se volesse davvero essere lì o se fosse stato costretto dagli ufficiali sotto la minaccia di una punizione. È morto e nessuno potrà più chiederglielo.
(3) La realtà parla da sé. La mobilitazione forzata e i tassi elevati di diserzione nell’esercito russo dimostrano che non tutti i soldati al fronte sostengono Putin. Al contrario, molti sono vittime del “putinismo”, proprio come le persone che vengono bombardate nelle città ucraine.
https://antimilitarismus.noblogs.org/post/2025/02/04/over-russian-18000-soldiers-desert/ [in inglese: Oltre 18.000 soldati russi hanno disertato]
(4) L’iniziativa “Solidrones”, che, stando a quanto riportato, produce “droni per i combattenti anti-autoritari in Ucraina”, afferma: “I difensori consumano decine di migliaia di veicoli aerei senza pilota ogni mese, perché un attacco preciso con i droni può distruggere un carro armato, che è significativamente più costoso, e paralizzare l’avanzata degli occupanti”. https://www.afed.cz/text/8191/solidrones
Non c’è dubbio che utilizzino i droni, armi progettate per distruggere e uccidere. Ma anche se qualcuno volesse sostenere che questi possono essere utilizzati anche per il rifornimento o la ricognizione, è importante chiarire una cosa. Anche in questi casi, i droni fungono da strumento di supporto per uccisioni insensate. Non c’è alcuna differenza significativa tra un soldato mobilitato con la forza che viene abbattuto direttamente da un drone e uno che viene rintracciato con l’aiuto dello stesso e poi ucciso dalla fanteria (spesso rifornita dai droni), dall’artiglieria o dall’aviazione.
Ulteriori interrogativi risultano rilevanti.
I cosiddetti “antiautoritari” che producono o utilizzano i droni possono decidere come e contro chi impiegarli? Ciò sarebbe concepibile nel caso di una guerriglia organizzata in modo autonomo al di fuori dello Stato e contro di esso. Tuttavia, questo non è il caso di queste persone che, come loro stessi riconoscono, sono integrate nell’esercito ufficiale dello Stato ucraino. Sono quindi le autorità militari a determinare come i droni verranno utilizzati dagli “antiautoritari” e non può esserci alcuna autonomia d’azione. Cosa fanno questi “antiautoritari” quando i loro ufficiali ordinano loro di usare i droni per rintracciare i disertori che tentano di fuggire? Dopotutto, questo è uno dei punti all’ordine del giorno dell’esercito ucraino che essi servono volontariamente.
(5) Secondo le dichiarazioni dei soldati russi sopravvissuti, non gli è stato permesso di evacuare perché un’unità di blocco che li proteggeva alle spalle non li ha lasciati abbandonare le loro posizioni in prima linea e avrebbe sparato se avessero provato a ritirarsi. In alcuni casi, quindi, costringere i soldati ad avanzare può essere meno rischioso che ritirarsi e disertare. Questa crudele tattica è stata utilizzata dall’esercito durante l’era di Stalin e oggi l’esercito russo sembra esserne tornato a fare uso.
(6) La mobilitazione forzata e il conseguente assassinio tramite droni sono ben noti alla popolazione ucraina. Tuttavia, non conosciamo nemmeno un caso in cui la produzione di droni da parte dell’esercito russo sia stata finanziata da antiautoritari o anarchici. In ogni caso, dobbiamo condannare la mobilitazione forzata e l’uso omicida dei droni contro la classe proletaria, a prescindere dal fatto che tali pratiche siano messe in atto dall’esercito ucraino, russo o di qualsiasi altro Stato.
[Ricevuto via e-mail | Pubblicato in ceco in https://antimilitarismus.noblogs.org/post/2025/10/12/dronokkal-gyilkoljak-le-a-kenyszerrel-mozgositottakat-a-haboru-gyilkos-logikaja-a-gyakorlatban/ e in inglese in https://antimilitarismus.noblogs.org/post/2025/08/27/how-many-forcibly-mobilized-people-will-your-drones-help-kill/ | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/10/14/mobilitati-con-la-forza-e-poi-uccisi-dai-droni-la-logica-assassina-della-guerra-nella-pratica/]


