Breve introduzione critica alla traduzione e pubblicazione in lingua tedesca dell’articolo “La fase nichilista” contenuto nel numero 7 del giornale anarchico Vetriolo

Breve introduzione critica alla traduzione e pubblicazione in lingua tedesca dell’articolo “La fase nichilista” contenuto nel numero 7 del giornale anarchico Vetriolo

Ci sono state segnalate e inviate le traduzioni in lingua tedesca dell’articolo “La fase nichilista“, contenuto nel numero 7 del giornale anarchico Vetriolo, così come del testo “Alcune considerazioni critiche su La fase nichilista“. Entrambe le traduzioni sono state pubblicate dal sito panopticon.noblogs.org e da noi riproposte nella sezione del sito dedicata ai contributi in tedesco. Di seguito, riportiamo la traduzione in italiano dell’introduzione critica alla versione tedesca de “La fase nichilista”, a cura dei traduttori.

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Di seguito, un testo pubblicato sul giornale anarchico “Vetriolo” n. 7 e dedicato a due questioni. La questione di classe e quella della tecnologia/scienza. Un articolo che, come la successiva replica, apre un dibattito molto interessante e importante. Da parte nostra, abbiamo solo un’obiezione sostanziale: l’uso trito e ritrito di un termine/idea/concetto che non viene approfondito nel suo reale significato, ovvero quello di cultura (ma anche di popolo o, nella sua forma mitigata, di populista).
In un’epoca in cui tutto è ideologia (pensiero alienato) e solo la negazione del capitalismo e dello Stato permette il pensiero critico, la cultura non è altro che la forma abbellita del nazionalismo, ovvero un “elemento di collegamento” per i poveri che, tuttavia, non sussiste mai. Infatti, nessun pensiero, nessuna idea è libera dall’ideologia dominante (i pensieri dominanti sono i pensieri dei padroni1), a meno che il suo nucleo e il suo obiettivo non siano quelli di fare leva sulla realtà attuale, quella del capitalismo (con tutti i suoi Stati, nazioni, eserciti, leggi, prigioni, norme, culture, ecc.), per liberarla dalle sue maglie, cioè per negare ciò che è la negazione di tutti noi come specie umana.
Lo stesso vale per il termine “populista”: come anarchici, non possiamo da un lato difendere la questione di classe come questione centrale (la distruzione dello Stato e del capitale equivale alla distruzione della società di classe) e, nella frase successiva, parlare di populismo/populista. Il secondo annulla sempre il primo. La società di classe definisce una società antagonista inconciliabile, una condizione economicamente imposta che non rappresenta un’identità; il populismo, invece, unisce (suggerisce questa unificazione/associazione) e esiste solo come fantastica IDENTITÀ interclassista, cioè come IDEOLOGIA, disarmando, addomesticando e integrando qualsiasi confronto all’interno del capitale (o della sua ideologia più efficace, ovvero la democrazia).
Cosa rimane? Solo la guerra sociale e l’anarchia! Per tutto il resto, abbiamo i preti e la sinistra (radicale) del capitale dall’altra parte della barricata, con un esercito di sociologi, terapeuti, assistenti sociali e altri anestetizzatori della psiche.

Gruppo di auto-aiuto per la sovversione applicata pratica dei prolos (a volte ancora chiamato Soligruppe für Gefangene [gruppo di solidarietà per i prigionieri])

1«Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè, la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l’espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio. Gli individui che compongono la classe dominante posseggono fra l’altro anche la coscienza, e quindi pensano; in quanto dominano come classe e determinano l’intero ambito di un’epoca storica, è evidente che essi lo fanno in tutta la loro estensione, e quindi fra l’altro dominano anche come pensanti, come produttori di idee che regolano la produzione e la distribuzione delle idee del loro tempo; è dunque evidente che le loro idee sono le idee dominanti dell’epoca.
Per esempio: in un periodo e in un paese in cui potere monarchico, aristocrazia e borghesia lottano per il potere, il quale quindi è diviso, appare come idea dominante la dottrina della divisione dei poteri, dottrina che allora viene enunciata come “legge eterna”».
Marx, L’ideologia tedesca

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/07/25/breve-introduzione-critica-alla-traduzione-e-pubblicazione-in-lingua-tedesca-dellarticolo-la-fase-nichilista-contenuto-nel-numero-7-del-giornale-anarchico-vetriolo/]

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IT: Ripubblicazione dell’articolo presente nel numero 7 del giornale anarchico Vetriolo: “La fase nichilista”
DE: Veröffentlichung der deutschen Fassung des Artikels “Die nihilistische Phase” aus der Ausgabe Nr. 7 der anarchistischen Zeitung Vetriolo und kritische Anmerkungen der Übersetzer

IT: Alcune considerazioni critiche su “La fase nichilista”
DE: Ein paar kritische Gedanken zu “Die nihilistische Phase”