Serie di attacchi coordinati contro prigioni, auto e abitazioni delle guardie carcerarie (Francia, 14-15-16-20 aprile 2025)
A proposito dell’attacco coordinato al sistema carcerario delle ultime due notti
Le notti tra domenica e lunedì 14 aprile e tra lunedì e martedì 15 aprile, in una decina di città del sud della Francia e della periferia parigina, sono state segnate da attacchi contro diverse strutture penitenziarie e il loro personale. Le auto degli agenti penitenziari posteggiate nei parcheggi (Réau, Valence, Villepinte, Aix-Luynes, Nîmes), nei pressi della scuola penitenziaria nazionale (Agen) e davanti ai loro alloggi (Marsiglia, Nanterre) sono andate a fuoco. Oltre a ciò, l’ingresso di una prigione è stato crivellato di colpi (Toulon-La Farlède) e il cancello di una base ERIS [ndt. Équipes Régionales d’Intervention et de Sécurité, un’uquivalente francese dei GOM italiani] è stato incendiato (Aix-Luynes).
Questo “attacco coordinato” per due notti consecutive ha visto la Procura Nazionale Antiterrorismo (PNAT) prendere in carico l’indagine, che è stata poi affidata alla Sottodirezione Antiterrorismo della Polizia Giudiziaria, ai servizi locali e alla Direzione Generale per la Sicurezza Interna (DGSI). L’inchiesta comprende “tre capi d’accusa, tra cui associazione a delinquere di stampo terroristico”, ha spiegato oggi il ministro della Giustizia, perché “la natura stessa dell’azione” riflette una “operazione concertata volta a turbare gravemente l’ordine pubblico attraverso l’intimidazione”. Per quanto riguarda i secondini, essi sono naturalmente disgustati, come nel caso di Damien Tripenne, segretario nazionale del sindacato penitenziario CGT, che ha dichiarato con grande preoccupazione a un’importante emittente radiofonica: “Ho compagni, colleghi, rimasti scossi perché sono stati presi di mira i loro veicoli, le loro case… La paura dovrà cambiare campo” [RTL, stazione radio francese, 15 aprile]
In aggiunta, i portavoce del Ministero dell’Interno hanno segnalato che in diversi luoghi è stata rinvenuta la sigla “DDPF” (interpretata dai giornalisti come l’acronimo di “Diritti [o forse piuttosto Difesa] dei Prigionieri di Francia”, dal nome di un canale Telegram), oltre a vari “slogan anarchici”. Il che li ha portati ad accostare nelle loro chiacchiere “gruppi di ultra-sinistra” e “traffico di droga”. Una nota “fonte vicina al caso” ha dichiarato a un’agenzia di stampa statale che “secondo i primi elementi dell’indagine, la pista anarchica sembra farsi strada nella maggior parte dei casi” [AFP, agenzia di stampa francese, 15 aprile].
In ogni caso, l’ipotesi è che questi attacchi siano legati alla lotta di quanti si oppongono alla costruzione delle enormi sezioni di alta sicurezza, vere e proprie tombe dove centinaia di prigionieri saranno sepolti vivi a partire da quest’estate… e più in generale all’inasprimento delle condizioni di detenzione (riduzione delle passeggiate e delle attività, percosse e umiliazioni da parte degli scagnozzi…) promosso dall’arrivo di Darmanin [ndt. Gérald Darmanin] al Ministero della Giustizia.
Ecco un rapido scorcio di questa serie di attacchi notturni al servizio carcerario e alle proprietà del suo personale:
Agen (Lot-et-Garonne): Intorno alle 23.30 di domenica 13 aprile, aggressori non identificati si sono avvicinati alla sede dell’École Nationale d’Administration Pénitentiaire (ENAP) e hanno dato fuoco alle auto dei membri del personale di sorveglianza in corso di formazione. Sei auto sono state completamente distrutte dalle fiamme, altre due sono state danneggiate e 1.000 allievi-agenti sono stati evacuati nel cuore della notte per consentire l’intervento dei vigili del fuoco. A terra è stata trovata la scritta “DDPF”.
Réau (Seine-et-Marne): Nella stessa notte, domenica 14 aprile, il veicolo di un’agente penitenziaria è stato incendiato nel parcheggio della prigione e sono state trovate tracce di idrocarburi su altri tre veicoli delle guardie, i quali tuttavia non hanno preso fuoco.
Valence (Drôme): Nella stessa notte tra domenica e lunedì 14 aprile, intorno alle 21.45, due veicoli delle guardie sono stati incendiati nel parcheggio del carcere da sconosciuti arrivati e ripartiti a bordo di uno scooter. Prima di incendiarli, sono stati cosparsi di benzina ed è stata lasciata la scritta “DDPF”.
Villepinte (Seine-Saint-Denis): La sera successiva, lunedì 15 aprile, intorno alle 22.30, sono stati incendiati tre veicoli delle guardie carcerarie, due posteggiati nel parcheggio dei visitatori e uno nel parcheggio del personale. Individui non identificati si sono introdotti all’interno grazie a un cumulo di terra e hanno incendiato due veicoli, il terzo è stato colpito dal fuoco per propagazione.
Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône): Nella notte di lunedì 15 aprile, poco dopo le 2, sono state distrutte due auto (una di una guardia e l’altra di un detenuto in regime di semilibertà) nel parcheggio del carcere. Inoltre, è stata incendiata la porta della base del Pôle de Rattachement des Extractions Judiciaires et de l’Équipe Régionale d’ Intervention et de Sécurité (PREJ-ERIS).
Marsiglia (Bouches-du-Rhône): Nella notte di lunedì 15 aprile, poco prima dell’una, un’auto è stata data alle fiamme e una decina di altre sono state marchiate con la scritta “DDPF” nel parcheggio della residenza “Domaine des Chutes Lavies”, situata al numero 9 di impasse Sylvestre nel 13ᵉ arrondissement e che ospita agenti penitenziari. Questa residenza si trova anche vicino ai locali della Protection Judiciaire de la Jeunesse (PJJ) [ndt. Dipartimento di Protezione Giudiziaria della Gioventù, organo del Ministero della Giustizia che si occupa dei casi di criminalità minorile].
Nanterre (Hauts-de-Seine): Intorno alle 20 di lunedì 14 aprile, sconosciuti a bordo di uno scooter hanno incendiato l’auto di un capitano della prigione. L’auto era parcheggiata in uno spazio riservato al personale, di fronte alle celle dei detenuti. A terra è stata lasciata la sigla “DDPF”. Nelle vicinanze è stata trovata una tanica di benzina.
Tolone-La Farlède (Var): Nella notte di lunedì 15 aprile, intorno a 00.40, la porta d’ingresso del carcere è stata crivellata da 15 fori di proiettile a seguito di un presunto attacco con kalashnikov. Uno dei proiettili è riuscito a passare attraverso la porta d’ingresso del carcere e si è conficcato nella finestra dell’area di accoglienza dove si trovava una secondina. Sull’ingresso del carcere mitragliato è stata rinvenuta una grande scritta: “DDFM”.
Nîmes (Gard). La sera di lunedì 15 aprile, intorno alle 21, una BMW è stata incendiata di fronte all’ingresso del carcere e diverse persone mascherate hanno disegnato lingue di fuoco, lasciando la scritta “DDPF” sul muro di cinta. Il giorno prima, intorno alle 2.30 del mattino, 8 veicoli erano già stati incendiati nella concessionaria Toyota situata nelle immediate vicinanze del carcere.
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Dalla sera di domenica 13 aprile, un’ondata di attacchi incendiari (e non solo) ha colpito le carceri e le proprietà dei loro tirapiedi in una dozzina di città del sud della Francia e della regione parigina. Dopo un primo dettagliato riepilogo pubblicato l’altro ieri, ecco qualche notizia in più sulla terza notte, quella tra martedì e mercoledì 16 aprile, in cui i secondini blu hanno nuovamente assaggiato la cenere.
Inoltre, oltre alle sigle DDPF (che i giornalisti ritengono essere l’acronimo di “Défense des Droits des Prisonniers Français”, dal nome di un canale Telegram) trovate accanto a diversi obiettivi, il Ministero dell’Interno ha parlato anche di “slogan anarchici”. Oggi, uno dei suoi portavoce ha fornito qualche dettaglio in più sull’argomento (Su Le Monde del 17 aprile), affermando che “ad Angers in particolare, sono state trovate scritte quali “sostegno ai detenuti” e “la prigione uccide” sulle facciate delle case vicine al carcere”. In realtà, queste scritte erano state fatte all’inizio di aprile, cioè prima degli attacchi… il che non toglie nulla alla loro pertinenza, anzi, in particolare, in rue Brisepotière, quel “crèvent les taules” (“che crepino le celle”), risulta particolarmente attuale.
Infine, in un primo bilancio, il procuratore nazionale antiterrorismo, Olivier Christen, ha voluto fornire il proprio resoconto degli attacchi (in una lunga intervista rilasciata a France info, del 17/4): questi ha riferito di “12 episodi, due contro le abitazioni personali degli agenti penitenziari, un attacco contro i veicoli nei parcheggi dell’École Nationale Pénitentiaire (Enap) e nove attacchi direttamente contro le carceri”. Dal punto di vista geografico, “sono stati colpiti otto dipartimenti”, di cui “un terzo dei fatti commessi nelle Bouches-du-Rhône e un terzo nella regione dell’Île-de-France”, con un totale di “21 veicoli incendiati e una decina di veicoli danneggiati” (senza contare la mitragliata sul portone del carcere di Tolone e l’incendio ai danni dell’ERIS di Aix-Luynes). In conclusione, questo fanatico difensore del terrorismo di Stato e fervente sostenitore della propaganda blindata ha persino aggiunto un tocco di cospirazionismo di cui è grande esperto: “Potrebbe trattarsi di gruppi di persone politicamente radicalizzate, potrebbe trattarsi di gruppi più legati alla criminalità organizzata, potrebbe anche trattarsi di una convergenza di obiettivi e di persone che si manipolano a vicenda: tutto è possibile”.
Tarascon (Bouches-du-Rhône): Nella notte tra martedì e mercoledì 16 aprile, intorno alle 5.20, tre veicoli sono stati incendiati nel parcheggio custodito del carcere: uno apparteneva a una guardia in servizio e l’altro a un’azienda operante all’interno del carcere.
Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône): La notte di martedì 16 aprile, dopo che il giorno precedente due auto erano già andate a fuoco nel parcheggio del carcere, questa volta è stato il veicolo di un rappresentante dell’SPS (sindacato dei secondini) del carcere di Luynes a prendere fuoco davanti alla sua abitazione.
Villenoy (Seine-et-Marne): Nella notte di martedì 16 aprile, intorno alle 2.30, è divampato un incendio, rapidamente spento, nell’atrio di un immobile di una secondina in servizio presso la vicina prigione di Meaux-Chauconin, e sul muro è stata lasciata la scritta “DDPF”, inoltre la sua auto nel parcheggio è andata distrutta.
Amiens (Somme): La sera di mercoledì 16 aprile, la cassetta delle lettere dell’abitazione di una secondina che lavora nel carcere della stessa città è stata imbrattata con le lettere “DD” [per “Défense des Droits des prisonniers français”?], mentre alla sua auto sono state squarciate le gomme.
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Saint-Martory (Haute-Garonne): un secondino perde tre vetture in un sol colpo. Una quarta è stata salvata dall’intervento dei pompieri. Il secondino è stato ricoverato in ospedale con lievi ustioni. Pochi giorni prima, alcuni manifesti, riportanti frasi come “Fuoco alle galere!” e “Distruggiamo tutti i luoghi di reclusione! Solidarietà con i prigionieri” erano comparsi sulle mura della città.
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[Sintesi tratte dai media di regime e pubblicate in francese in https://sansnom.noblogs.org/archives/25516, https://sansnom.noblogs.org/archives/25637#more-25637, https://sansnom.noblogs.org/archives/25797#more-25797 | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/05/16/serie-di-attacchi-coordinati-contro-prigioni-auto-e-abitazioni-delle-guardie-carcerarie-francia-14-15-16-20-aprile-2025/]













