Dimitra Z., Marianna M.: Con Kyriakos fino alla fine

Dimitra Z., Marianna M.: Con Kyriakos fino alla fine

Con Kyriakos fino alla fine.
Chiamata a sostegno di due giornate d’azione il 7 e l’8 febbraio.
Manifestazione commemorativa, 7 febbraio, ore 20:00 (affissione di una targa in Mesologgiou st).
Corteo panellenico in memoria e lotta, 8 febbraio, ore 13:00 (ritrovo a Propylaia).

La vera sconfitta non è aver perso.

La vera sconfitta è aver fatto propria l’idea della sconfitta.

Che non si può vincere e cambiare le cose.

Il compagno Kyriakos era uno di noi. Era uno di quelli che credono che ci sia una profonda linea di demarcazione tra la giustizia borghese dei potenti e la vera giustizia. La giustizia di coloro i cui figli sono stati uccisi a Tempi dallo Stato assassino. La giustizia di coloro che hanno partecipato a scioperi militanti. Di coloro che hanno espropriato la ricchezza accumulata dalle casseforti delle banche. Di coloro che hanno puntato il coltello contro i loro stupratori e abusatori. La giustizia della tigre che caccia il suo cacciatore. La giustizia della corrente impetuosa che sfonda la diga. Di quei popoli indigeni armati che si sono vendicati contro i loro conquistatori. Di quelli che hanno messo le bombe contro i loro coloni. La giustizia di coloro che hanno bruciato i moderni campi di concentramento. Di coloro che sono evasi dalla prigione per un soffio di libertà. Quelli che hanno messo in dubbio il monopolio statale della violenza. Quelli che hanno lottato con ogni mezzo. La giustizia di chi ha rifiutato l’egoismo. Quelli che hanno pensato al noi e non all’io. Quelli che, nel corso della storia, hanno assunto posizioni di scontro accanto agli oppressi. Come ha fatto il compagno Kyriakos.

Un compagno che ha scelto la strada della responsabilità rivoluzionaria. Che era coerente con se stesso. Partecipando indistintamente su tutti i terreni di lotta. Un figlio del 2008 e dell’insurrezione di dicembre, delle barricate in fiamme, delle coscienze infuriate, delle promesse di vendetta nelle conversazioni adolescenziali. E poi un contestatore del ’11 e del ’12, l’era dell’austerità, del FMI e della Troika, le rivolte e gli scontri, le manifestazioni che duravano giornate intere e le battaglie corpo a corpo. In seguito, un anarchico nella Berlino della gentrificazione e dell’isolamento sociale, della difesa militante degli squat e della solidarietà con i combattenti perseguitati, con le mani occupate, le notti piene e il cuore aperto. Tornato ad Atene ora, un deciso militante del movimento anarchico. Partecipando indistintamente a tutti i contesti di lotta. Un anarchico degli squat, delle ronde antifasciste e femministe, delle lotte antirazziste e delle mobilitazioni per gli scioperi, delle lotte contro la prigione e la turistizzazione. È rimasto fermo nelle convinzioni della lotta anarchica, con immenso affiatamento, con sensibilità, solidarietà e perspicacia.

Ha portato il peso del mondo e ha scelto di stare dalla parte del principio rivoluzionario e non delle conseguenze legalistiche. Ha guardato negli occhi le responsabilità e ha tracciato un percorso parallelo. Non si è mai accontentato di conversazioni accademiche e arroganti, ha capito lo stato di guerra in cui ci troviamo e ha assunto posizioni di conflitto. Immaginava un mondo di libertà, senza oppressori e oppressi, un mondo di solidarietà, di relazioni reali, di momenti pieni.

E se n’è andato così come ha vissuto. Scegliendo la guerra. Scegliendo di esplorare percorsi di vita illegali, scegliendo di affrontare con le armi la realtà sociale e politica. Il 31 ottobre, il compagno Kyriakos ha realizzato il proprio assalto al cielo, con una morte piena di orgoglio e dignità. Il compagno Kyriakos è ora accanto a tutti coloro che sono morti nella lotta per l’istituzione della giornata di 8 ore a Chicago nel 1886, ai guerriglieri armati che caddero in battaglia contro la dittatura franchista nella rivoluzione spagnola, agli anarchici russi della propaganda armata. Accanto ai guerriglieri palestinesi che resistono ai colonialisti combattendo per la loro libertà. Accanto ai militanti che hanno portato la guerra nel ventre della bestia, nelle metropoli occidentali. Accanto ai militanti della guerriglia urbana occidentale, che sono caduti negli scontri ai checkpoint, che sono morti a causa di mesi di sciopero della fame nelle prigioni della democrazia, che sono stati assassinati mentre erano imprigionati dallo Stato. Compagni delle file della RAF, delle Brigate Rosse, del BLA, delle Cellule Rivoluzionarie Armate e di tante altre organizzazioni, il cui sangue ha riempito le pagine del libro della resistenza armata. Il compagno Kyriakos si trova orgogliosamente accanto ai compagni caduti in battaglia nella guerriglia urbana greca: Christos Kassimis, Christos Tsoutsouvis, Michalis Prekas, Christoforos Marinos e Lambros Fountas. Compagni che hanno stretto i pugni e onorato la storia con il proprio sangue, affinché un giorno potessimo vivere liberi.

Facciamo in modo che l’8 febbraio diventi un giorno di memoria sovversiva per Kyriakos e per tutti i militanti che hanno preso l’iniziativa e riconosciuto la necessità della resistenza con tutti i mezzi. Perché se l’anarchia viene disarmata e non rafforza le sue tendenze armate, perderà parte della sua resilienza e militanza. Perché l’antiviolenza politica non è una scelta, ma nasce governando la violenza, abolendo in pratica la separazione tra mezzi legali e illegali. Questa manifestazione, dunque, va letta come un’iniziativa per difendere l’antiviolenza politica come espressione necessaria della lotta contro la povertà, la miseria, il sistema statal-capitalista e il suo complesso di poteri. Un’iniziativa per difendere l’intensità, la dedizione, la generosità e la coerenza con cui il compagno Kyriakos e tutti coloro che gli stanno accanto hanno scelto di lottare, dimostrando nella pratica che “qui e ora non arriva mai una seconda volta”. Per coloro i cui cuori sono ancora in lotta. Per coloro i cui cuori portano dentro di sé un mondo nuovo.

È nostro onore, compagno

averti incontrato

aver camminato insieme su sentieri comuni

che non abbiamo avuto paura di sognare

È nostro onore, compagno

averti incontrato

che tu ci abbia scelto

che tu ci abbia amato

È nostro onore, compagno

averti incontrato

essere cresciuti insieme con lo stesso ritmo

aver condiviso insieme la vita e la lotta

Compagno Kyriakos,

non tradiremo mai i tuoi occhi

Ché non ci siamo detti addio, ma solo alla prossima.

KYRIAKOS XIMITIRIS IMMORTALE

STATO E CAPITALE SONO GLI UNICI TERRORISTI

FINO ALLA DEMOLIZIONE DELL’ULTIMA PRIGIONE

SOLIDARIETÀ CON TUTTI I COMPAGNI INCARCERATI

Dimitra Z.
Marianna M.

[Pubblicato in greco e in inglese in https://athens.indymedia.org/post/1634006/ | Tradotto in italiano e pubblicato in ]