Saluto di Capodanno sotto le carceri (Torino, 31 dicembre 2024)

Saluto di Capodanno sotto le carceri (Torino, 31 dicembre 2024)

Saluto di Capodanno al carcere

Che l’estate appena passata sia stata calda e rivoltosa nei centri detentivi Piemontesi – e di tutta l’Italia – non è di certo un segreto.
Come spesso accade, ciò che è passato nel silenzio, è come Stato e amministrazione penitenziaria abbiano, ben presto, affilato le loro lame
facendo cadere la loro vendetta su chi con coraggio e determinazione ha portato avanti le varie forme di protesta estive.

Proprio in questo periodo in cui in lungo e in largo si discute del DDL 1660 e della stretta repressiva formalizzata attraverso l’ennesimo
“pacchetto sicurezza”, è bene ricordare che fino a oggi le rivolte dentro CPR, carceri e strutture semi-detentive (detta di “accoglienza”)
sono state – e sono – represse grazie alla straordinaria flessibilità e adattabilità del reato di “devastazione e saccheggio”.
Così è stato per alcuni dei ragazzi reclusi nel carcere minorile Ferrante Aporti – che con coraggio, a inizio Agosto, han portato avanti una rivolta ed un tentativo di evasione di massa – lo stesso a seguito della rivolta nel carcere di Trieste del Luglio scorso e in diverse altre occasioni.
La pena da un minimo di 8 anni ad un massimo di 15 prevista per questo capo d’imputazione è palesemente una conseguenza molto meno flessibile delle sue possibilità di applicazione e rispecchia in pieno la matrice fascista ereditata dal nostro codice penale.

Non possiamo dimenticare di come questa accusa non sia riservata ai soli centri detentivi/semi detentivi e del suo utilizzo contro le piazze
definite dagli organi di polizia come più “conflittuali”. Anche qui a Torino non ne sono mancati esempi.

Cosa tiene uniti – oltre la repressione – le strade e le piazze con le rivolte nei centri detentivi?
È forse la voglia e la necessità – sempre più impellente – di abbattere quei muri e tentare di costruire complicità e lotta insieme contro questo presente mortifero?

Attraverso lo strumento della solidarietà – strumento di lotta e non di mera bontà – vogliamo rinnovare l’importanza di non lasciare mai nessunx indietro, ricordarci e ribadire che chi lotta non è mai solx.

Per questo vogliamo ritrovarci il 31 dicembre dal pomeriggio al nuovo anno per portare la nostra solidarietà e vicinanza ai/alle reclusx e rivoltosx dei vari centri detentivi torinesi.

Appuntamenti:

Ore 17 – Via Berrutti e Ferrero // Saluto al carcere minorile “Ferrante Aporti”

Ore 22 – Via Maria Adelaide Aglietta // Saluto alle detenute delle Vallette

Ore 23 – Ritrovo al capolinea del tram 3 // Saluto ai detenuti delle Vallette

[Ricevuto via mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/12/09/saluto-di-capodanno-sotto-le-carceri-torino-31-dicembre-2024/]