Chiamata per un novembre nero in memoria di Kevin Garrido

Chiamata per un novembre nero in memoria di Kevin Garrido

Il compagno antiautoritario Kevin Garrido fu catturato dalla sporca polizia cilena il 19 novembre 2015, dopo aver collocato e fatto esplodere un ordigno esplosivo artigianale in uno degli ingressi della scuola della gendarmeria di San Bernardo. Successivamente alla sua cattura è stato inoltre accusato di aver compiuto un attentato esplosivo all’esterno del 12° commissariato di polizia di San Miguel il 29 ottobre dello stesso anno, attribuito alla Conspiración Internacional por la Venganza – Célula Deflagrante Gerásimos Tsakalos [Cospirazione Internazionale per la Vendetta – Cellula Deflagrante Gerasimos Tsakalos]. Nelle prime ore del mattino del 19 novembre, la polizia catturò anche il compagno Joaquín García Chancks, accusandolo di partecipazione, insieme a Kevin, a questa cellula responsabile dell’attentato contro il 12° commissariato.

Dopo un lungo processo, Kevin fu condannato a 17 anni di reclusione per aver attaccato con esplosivi entrambe le istituzioni di polizia, mentre Joaquín García fu condannato a 13 anni di reclusione per l’attacco esplosivo e per il porto di un’arma da fuoco che possedeva al momento della sua ricattura, dopo essere evaso dagli arresti domiciliari nel 2016.

Il 2 novembre 2018, dopo aver vissuto 3 anni di carcere nel segno del conflitto contro ogni tipo di autorità, il compagno Kevin Garrido ha avuto una colluttazione con un prigioniero indegno e vigliacco che lo ha attaccato alle spalle mentre il compagno si apprestava a prendere la sua arma. Nonostante le gravi ferite riportate, Kevin non ha ricevuto l’assistenza medica di cui necessitava da parte del carcere/empresa Santiago 1 e l’ambulanza ha impiegato 1 ora e 15 minuti per trasferirlo all’ospedale Barros Luco, dove è morto dopo un rischioso intervento sanitario.

Compagno Kevin Garrido Presente nella memoria antiautoritaria e insurrezionale!
A 6 anni dal suo vile assassinio, non dimentichiamo il percorso irriducibile che ha praticato fin da piccolo, fino alla fine dei suoi giorni.

«In strada – e ovunque mi trovi – sono un rivoltoso, complice di tutto ciò che è criminale, e in prigione non mi piego, né ho un atteggiamento sottomesso nei confronti dei carcerieri e di ogni bastardo autoritario che passa di qui. Non mi soffoco con bei discorsi o frasi come: “morte a ogni autorità” per poi vittimizzarmi per qualche colpo in arrivo dall’Autorità, autorità che intendo assassinare con le mie mani. Mi assumo le “conseguenze” delle mie azioni che non vanno mai di pari passo con la passività. Perché questa è la mia guerra, QUI E ORA.»

Kevin Garrido, febbraio 2016

Libertà per il compagno Joakin García
Compagno Freddy Muñoz presente
Abbasso tutte le prigioni e ogni forma di autorità

[Ricevuto via mail | Tradotto e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/15/chiamata-per-un-novembre-nero-in-memoria-di-kevin-garrido/]