Possa piacere oppure no
Sabato 5 ottobre, giornata molto importante, a un anno dall’attacco all’entità coloniale, suprematista sionista da parte della Resistenza Palestinese, si è voluto scendere in piazza a Roma per solidarizzare con i popoli palestinese, libanese e sfidare lo Stato militarista della Meloni perfettamente integrato nelle necessità della catena di comando della NATO.
Dopo più di un mese di tensione innescata dagli apparati statali e particolarmente da quello mass-mediatico prima del corteo, fatta di falsa informazione (o totale silenzio) riguardante questa iniziativa, in modalità del tutto terroristica, utilizzando pedinamenti, controlli sulle strade dirette verso la capitale, fermi di polizia, fogli di via preventivi, ecc., cercando in ogni modo di imporre un divieto a ogni forma di solidarietà nelle piazze, più di 10mila solidali e resistenti si sono ritrovati/e a Roma. Sfidando la forza armata repressiva dello Stato italiano, complice e partecipe del genocidio messo in atto dall’entità sionista tramite armamento bellico, finanziamenti pubblici/statali, relazioni diplomatiche e carcerazioni varie.
Scendere in piazza significava, significa e significherà essere schierati apertamente, ostili nei confronti di un nemico che si è voluto dichiarare palesemente con il VIETARE un corteo solidale con motivazioni vergognose e diffamatorie, non solo nei riguardi dei/lle presenti, ma di tutti/e quelli/e che hanno combattuto e fatto la storia con l’idea di libertà che, tutt’oggi, è stata messa nel dimenticatoio.
Ora più che mai si necessita una consapevolezza di modalità e di intenti per proseguire la battaglia, contro la guerra permanente mai dichiarata apertamente dalla classe dominante ma che, a passi da gigante, se non trova ferrea opposizione, ci trascinerà tutti/e in un baratro senza fine.
Possa piacere oppure no, chi ha scelto a proprio rischio di essere presente a Roma, e quindi ha intrapreso le proprie modalità di contrasto al sistema di repressione pre-guerra di Meloni, Crosetto e Piantedosi, utilizzando forme sempre più organizzate e consapevoli, sarà d’ora in avanti espressione di lotta radicalizzata.
Dinnanzi all’avanzata repressiva di uno Stato sempre più guerrafondaio, l’unica risposta è e sarà la lotta. Che il pacifismo e la non violenza si trasformino in resistenza attiva o lascino il campo a chi è disposto a combattere.
Possa piacere oppure no.
Complici e solidali con Tiziano, arrestato sabato 5 ottobre durante gli scontri.
Libertà per Anan Yaeesh.
Complici e solidali con chi lotta.
Palestina libera, Libano libero, morte al sionismo!
Anarchici e anarchiche contro la guerra e per la Palestina libera
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/10/11/possa-piacere-oppure-no/]