Noi e loro
Kie kumannat faket leze [Chi comanda fa legge]
Nei giorni scorsi [18 luglio 2024] i vertici militari che gestivano le esercitazioni nel poligono di Teulada sono stati tutti assolti dall’accusa di disastro ambientale, per non aver recuperato, riciclato e bonificato l’area dalle scorie di vario genere lasciate dopo le esercitazioni; il reato, secondo la legge, non sussiste, e la contaminazione rimane coperta dalla logica dello Stato. Lo stesso Stato e la stessa legge che in questi mesi sta processando decine di antimilitaristi sardi che da sempre lottano contro la devastazione guerrafondaia in Sardegna funzionale allo stesso Stato e alle sue stesse leggi.
A Furtei nel 1999 vari faccendieri, in combutta con vari politicanti nostrani, insieme a diverse multinazionali segnarono l’ennesima pagina di ordinaria devastazione territoriale in Sardegna, con l’apertura di una miniera che avrebbe dovuto vomitare oro e benessere per tutti, e le conseguenze furono disastrose: la miniera vomitò, su 500 ettari, cianuro e fosfati vari contaminando l’intero territorio; l’oro era tutta una panzana e il benessere è fluttuato in mazzette milionarie fra i vari miserabili dell’operazione; i tribunali hanno aperto le porte alle indagini, la legge ha smascherato qualche anomalia, è uscita fuori qualche ridicola condanna, ma i miserabili sono sempre in corsia fra le stanze del potere, come prima e più di prima, nel mentre che il cianuro luccica ancora nelle colline di Furtei.
Nella piana di Ottana oltre trent’anni di petrolchimico hanno lasciato il segno indelebile di cosa il capitale, la politica e i sindacati legati alla logica di sfruttamento senza limiti sono capaci di fare protetti dalle autorizzazioni “legali”; centinaia di ettari contaminati, rilevanza di tumori e leucemie oltre ogni limite, dove persino i cespugli della macchia mediterranea resistono a stento, e dove il deserto ormai dominante ha favorito una invasione biblica di cavallette che negli ultimi anni ha devastato le uniche oasi di pascolo rimaste; l’investimento chimico distrusse l’intero contesto sociale del territorio lasciando solo macerie e disoccupazione, e tutto sotto le leggi del “lavoro”, suggellate dallo Stato. Potremo continuare con il lungo elenco, parlando di Quirra, Teulada, Fiumesanto, di Macchiareddu, dell’iglesiente, di ormai tutto il nostro territorio, dove non b’at parmu ‘e terrinu sanu [non vi è un palmo di terra incontaminata], in nome della legge.
In nome della legge sono piene le carceri, piene sempre più di chi la legge se la vive addosso dentro una società malata, deviata e miserabile, che risucchia sempre più le marginalità dentro una cella e una esistenza da incubo, e dove sempre più spesso le urla di rabbia sono strette e soffocate con un cappio stretto al collo. La legge, lo Stato, il diritto, una farsa quotidiana fin dentro gli ospedali, dove gli stessi ammalati di Quirra, di Furtei, di Ottana o del Sulcis, sempre più numerosi, non trovano più posto in tempi decenti per potersi controllare gli stessi tumori e le stesse patologie causate da questo Stato di diritto.
È evidente che la logica del sistema-Stato funzionale alla depredazione dei territori segni un suo percorso lineare e gestisce al meglio le sue regole e le sue leggi, quelle dei suoi tribunali e soprattutto quelle della sua sopravvivenza, e non potrà mai essere diversamente. È oltretutto evidente che le stesse regole non potranno mai essere indirizzate verso una logica morale, civile e di rispetto verso i territori stessi, che siano regole ambientali o di convivenza sociale.
La Storia come abbiamo visto dovrebbe insegnare.
La buona fede di chi crede di gestire le contraddizioni del sistema, e la sua corsa, seguendo la via legale, di diritto o della protesta “civile”, ossia con le stesse leggi e lo stesso diritto del sistema, sarà sempre inghiottita dentro il nulla, dentro una astrazione irreale, dentro una utopia derisa dalla storia stessa.
I fatti degli ultimi tempi in Sardegna, quelli riguardanti la cosiddetta riconversione energetica, descrivono un qualcosa di nuovo e di tragico, persino sconvolgente; l’intero territorio è sotto assalto in modo capillare, e mai visto prima, neanche durante la nefasta epoca sabauda con la devastazione boschiva; non esisterà “casa” che non sarà coinvolta, e nessuno potrà dire non mi sono reso conto; una operazione di largo raggio supportata dallo Stato e dalle sue leggi, dal capitale e le sue regole, e questa volta sarà epocale, e non ci sarà salvezza alcuna che potrà venire dai tavoli delle trattative, perché per il sistema è indispensabile e strategico il Tyrrhenian link, come sono indispensabili i flussi abnormi di energia cosiddetta alternativa, ossia profitti enormi e nuova linfa per il capitale. Il gioco è serio e le parti in causa sono evidenti, e non esisteranno regole di diritto o margini di discussione.
Noi e loro. Ognuno con i propri mezzi e ognuno con le proprie leggi.
NURKUNTRA
[Pubblicato il 26 luglio 2024 in https://anarkiviu.wordpress.com/2024/07/26/noi-e-loro/ | Ripubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/08/29/noi-e-loro/]