Non un passo indietro

Non un passo indietro

Compagnx, Anarchicx, Amicx:
Scrivo questo breve testo di aggiornamento per condividere con voi la situazione che mi trovo ad affrontare con la speranza che possa fungere, ahimè per l’ennesima volta forse vana, da scintilla nella polveriera.
Mi trovo confrontato con l’obbligo di sottopormi all’ennesima giornata di reclutamento presso l’esercito svizzero (per chi non lo sapesse in Svizzera esiste ancora la leva obbligatoria), fino ad ora, negli ultimi 6 anni ovvero il tempo decorso dalla “maggiore età” che mi rende abile al servizio, mi sono sempre rifiutato di eseguire l’ordine di marcia che mi viene riproposto una/due volte all’anno andando incontro a brevi sanzioni detentive di qualche giorno.
All’oggi lo Stato svizzero sta (ri-)emettendo un mandato di arresto nei miei confronti, alzando l’asticella (che si stiano innervosendo?) al fine di portarmi in maniera coatta prima ad un interrogatorio presso la polizia militare per chiarire la mia renitenza alla leva (per la seconda volta) e poi per detenermi fino alla prossima giornata di reclutamento e portarmici con la forza.
La situazione attuale è frutto del mio rifiuto totale di servire lo stato cosa peraltro a cui i lor(di)signori non sono affatto abituati dato che nel territorio occupato dalla mafia democratica statale svizzera praticamente nessuno sceglie di seguire un percorso di contrapposizione radicale all’imposizione statale.
Facendo un passo indietro mi pare doveroso illustravi il funzionamento della servitù volontaria presso gli apparati statali svizzeri:
Al compimento di quella che loro definiscono maggiore età ovvero gli anni 18 ogni cittadino “maschio” è obbligato a prestare servizio militare o servizio civile.
Sulla natura del primo non mi dilungo giacché mi pare ovvia mentre sulla seconda opzione penso valga la pena di spendere due parole:
Il servizio civile agli occhi di chi scrive funge da valvola di recupero sociale al fine di preservare la sottomissione ed il servilismo di qualsiasi persona che per un motivo o per un altro scegliesse di abdicare la chiamata alle armi, ovvero: sei un pacifista, non vuoi indossare una divisa, cerchi un escamotage per non fare il militare: eccolo!
Perché alla fine non importa più di tanto se servi il tuo paese con un fucile o se pulisci il culo a dei vecchi, l’importante è servire.

Io da Anarchico ho scelto di non scegliere tra due binari paralleli ma di ribaltare in faccia il tavolo al crupier.
Ora tornando a noi penso che nel prossimo futuro per una concomitanza di cause pratiche mi troverò ad affrontare questa situazione presso il territorio controllato dallo stato svizzero.

Presenterò una dichiarazione politica spontanea di ostilità all’interrogatorio presso la corte militare e opporrò resistenza attiva quando cercheranno di portarmi con la forza da una cella in caserma per il reclutamento, chissà magari in un periodo storico come quello attuale potranno aprirsi nuovi spiragli di conflittualità all esterno delle grigia mura carcerarie intorno a questa situazione, che fosse anche solo per me ho scelto di vivermi così.
Seguiranno aggiornamenti.

Per l’Anarchia a testa alta!
Con i/le compagnx reclusx e latitantx nel CUORE

Ammanuel F. Rezzonico detto Amma
3.07.2024

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/07/12/non-un-passo-indietro/]