La sinistra del capitale sta sabotando il movimento anarchico: passiamo al contrattacco!

La sinistra del capitale sta sabotando il movimento anarchico: passiamo al contrattacco!

Nota (tecnica) de “La Nemesi”: Tutte le note, con i collegamenti elencati in fondo alla pagina, sono state rimosse e sostituite con dei collegamenti posti direttamente all’interno del testo.

Nota de “Il Rovescio”: Riceviamo e volentieri diffondiamo questo testo a firma di alcuni anarchici dell’Europa centrale, una testimonianza importante di come le frange di sedicenti anarchici impegnati nel sostegno alla “resistenza ucraina” stiano attivamente ostacolando la progettualità anarchica internazionalista e disfattista.

In maniera estremamente puntuale, l’analisi degli autori non evidenzia tendenze militariste nel movimento anarchico, bensì un uso del brand dell’anarchismo da parte di un movimento che è in realtà espressione della sinistra democratica e riformista (si tratta, ci pare, degli stessi ambienti che, dopo aver sostenuto senza giri di parole la necessità di una tregua tra anarchici e Stato in Ucraina, lamentano in maniera vittimistica la propria marginalizzazione all’interno di contesti anarchici come la fiera dell’editoria anarchica di Berlino).

Al netto della difficoltà di perimetrare il «movimento anarchico autentico», i tentativi della sinistra del capitale di egemonizzare gli spazi ed arginare le correnti rivoluzionarie sono in corso anche alle nostre latitudini, nonostante per ora il tema della guerra vi sia rimasto più latente. Più si è vicini al fronte, più le tendenze liberali e progressiste travestite da anarchismo rivelano la loro complicità con gli apparati statali. Più il fronte si avvicina a noi, più saremo costretti a reagire senza mezzi termini.

La sinistra del capitale sta sabotando il movimento anarchico: passiamo al contrattacco!

Subito dopo l’escalation della guerra in Ucraina, due tendenze completamente diverse hanno iniziato ad emergere sotto la bandiera dell’anarchia. Una tendenza insiste sul fatto che tutte le guerre interstatali sono guerre della borghesia contro il proletariato, e quindi la nostra partecipazione ad esse non può favorire gli interessi della classe sfruttata. L’altra tendenza si concentra sul lavoro materiale, ideologico e di propaganda a sostegno dello sforzo bellico statale dell’Ucraina e vede tale approccio come un passo pragmatico verso la futura auto-organizzazione.

Riguardo a queste due tendenze, molti parlano di una spaccatura fondamentale all’interno del movimento anarchico. Ma questa “teoria della scissione” presuppone che si tratti di diverse manifestazioni di un unico movimento, il che non corrisponde alla realtà. Piuttosto, ciò a cui stiamo assistendo è lo sviluppo di due movimenti completamente diversi che utilizzano la stessa simbologia anarchica: da una parte un movimento proletario rivoluzionario che vede il mondo attraverso la prospettiva della lotta di classe, e dall’altra un movimento di socialdemocrazia rossonera che vede il mondo attraverso la lente del democratismo radicale, cioè del riformismo di sinistra e dell’opportunismo.

Mentre il primo movimento fonda le sue basi sullo sviluppo dell’autonomia proletaria in opposizione al potere della classe borghese, la base del secondo movimento è la collaborazione interclassista – l’unione nazionale del proletariato con la borghesia. In caso di guerra in Ucraina, il primo movimento cerca di stringere legami con i proletari in Ucraina, Russia e in altre parti del mondo; il secondo movimento promuove l’adesione del proletariato al progetto della borghesia spingendolo a sostenere quelle fazioni borghesi che ora si trovano ad affrontare la pressione del blocco imperialista russo-cinese. Anche se questi movimenti rivendicano entrambi l’etichetta di anarchici, in realtà sono due movimenti in opposizione tra loro. La tensione e la contraddizione che li separano non possono essere abolite o superate. L’energia rivoluzionaria e l’energia controrivoluzionaria si scontrano qui.

Le manifestazioni di sabotaggio della sinistra del capitale

Quando parliamo di antagonismo tra due movimenti opposti ci riferiamo a situazioni di conflitto molto specifiche in cui una parte cerca di affermarsi a scapito dell’altra. La tendenza socialdemocratica e favorevole alla guerra, espressione della sinistra del capitale, ha ora la superiorità numerica e materiale. I suoi aderenti ne sono consapevoli, quindi con una certa sicurezza di sé conducono attacchi contro strutture e progetti anarchici rivoluzionari. Il loro scopo è privare il movimento anarchico autentico di risorse, sostegno, spazi di presentazione. In sostanza, puntano a sopprimerlo e marginalizzarlo. L’arsenale dei metodi utilizzati è ampio. A volte, ad esempio, i progetti anarchici vengono bloccati dagli eventi pubblici con vari pretesti. Nella Repubblica Ceca una fra le scuse più comuni è la “mancanza di posto”. Varie associazioni liberali, ONG o enti di beneficenza vengono invitate all’evento, per poi informare gli anarchici che non c’è più spazio per loro. Pensiamo al festival Riot Over River o all’edizione invernale della fiera dell’editoria anarchica di Praga. Un altro metodo è quello di fare pressione attivamente su vari collettivi affinché neghino la cooperazione a progetti anarchici e antimilitaristi. Possiamo citare, ad esempio, la pressione esercitata dalla Federazione Anarchica e dalla casa editrice Utopia libri sul collettivo della fiera del libro di Brno per impedire all’Iniziativa Antimilitarista e all’associazione storica Zádruha di partecipare all’evento. È caratteristico che tali pressioni siano solitamente esercitate in modo del tutto machiavellico alle spalle delle persone a cui dovrebbe essere negato l’accesso, e che siano spesso accompagnate da una campagna disonesta e diffamatoria: gli anarchici vengono falsamente etichettati come aggressori o pacifisti, dogmatici, puristi, putiniani o oppositori degli aiuti alla popolazione colpita dalla guerra. Queste accuse assurde si basano spesso su distorsioni, menzogne ​​esplicite e sulla negazione della capacità degli accusati di difendersi. Per chi ha meno familiarità con il contesto, accuse così vaghe e senza prove sono spesso sufficienti per rompere la cooperazione con gli anarchici. In pratica, ciò può significare annullare un evento qualche giorno prima della sua data prevista, come è avvenuto con la raccolta fondi “Make Tattoo Not War”, che è stata annullata su iniziativa dei membri della Federazione Anarchica. Quest’ultima, come in altri casi, non ha avuto nemmeno il coraggio di informare direttamente gli interessati della sua decisione. Ciò suggerisce che, anche se attaccano da posizioni attualmente maggioritarie, costoro temono il confronto diretto. Questa è una debolezza che il movimento anarchico dovrebbe sfruttare strategicamente contro di loro.

La strategia di propaganda è un problema in sé. La sinistra del capitale cerca sistematicamente, nei suoi media, di ridurre la corrente anarchica rivoluzionaria alla voce di pochi. Come parte della sua propaganda, vuole instillare nei suoi seguaci la sensazione che non si tratti di un movimento a sé stante, ma della voce marginale di pochi pazzi isolati. Ciò si manifesta, tra le altre cose, nel fatto che le voci critiche anarchiche, espresse in forma anonima, vengono speculativamente attribuite agli stessi individui più e più volte, come se non potesse esserci nessun altro con le stesse opinioni. Anche le espressioni dei collettivi vengono presentate arbitrariamente come espressioni di individualità, e alcuni gruppi attivi da molti anni vengono addirittura etichettati come inesistenti, come fa la Federazione Anarchica rispetto al gruppo Třídní Válka.

Gli sforzi per “cancellare” alcuni progetti anarchici dalla memoria storica non possono essere ignorati. La Federazione Anarchica, ad esempio, pubblica nei resoconti degli eventi l’elenco di tutte le associazioni riformiste omettendo le partecipazioni anarchiche. A questa pressione propagandistica si può aggiungere anche la distruzione attiva della propaganda anarchica nelle strade (manifesti, adesivi, graffiti), o la sua copertura con propaganda della sinistra del capitale. Ad esempio, ci sono situazioni assurde in cui gli inviti ai manifesti del congresso internazionalista contro la guerra sono stati sistematicamente coperti dagli inviti alla manifestazione del Primo Maggio organizzata da gruppi che sostengono di essere contrari alla guerra.

La gravità della situazione è illustrata anche dal caso degli informatori Anatoly Dubovik e Alexander Kolchenko, che minacciano la sicurezza degli anarchici in Russia fornendo informazioni sensibili alle forze repressive. La sinistra del capitale, nel contesto ceco, accetta questi delatori e continua a dare spazio acriticamente alla loro voce. Ciò avviene, ad esempio, sul sito web e nelle riviste della Federazione Anarchica, nella rivista Kontradikce e alla fiera dell’editoria anarchica di Praga. Se questo ambiente accetterà coloro che denunciano gli anarchici che vivono in Russia al regime di Putin, ciò potrebbe essere un presagio di ciò che accadrà quando il dramma della guerra si avvicinerà alle nostre case. È prevedibile che, in tal caso, le persone dietro questi progetti promuoveranno attivamente questo comportamento disgustoso anche nel contesto locale. Qualsiasi ribellione alla loro linea guerrafondaia può diventare un pretesto. Questi denunciatori possono etichettare e minacciare chiunque tenti di minare l’unità nazionale con l’internazionalismo proletario, chiunque rifiuti di sottoporsi alla mobilitazione forzata, chiunque decida di lasciare il paese illegalmente, chiunque si opponga alla collaborazione interclassista tra proletariato e borghesia in nome di una coalizione antifascista o “antimperialista”, chiunque sostenga i disertori e i soldati che si ribellano contro i propri ufficiali, chiunque auspichi la sconfitta del proprio governo e della borghesia indipendentemente dalla propaganda di guerra che lo dipinge come un aiuto al nemico.

Si tenga presente che la sinistra del capitale, nonostante si dichiari antistatalista, non esita mai a combattere i suoi oppositori con l’aiuto delle forze repressive dello Stato quando ne ha la possibilità. È nell’interesse dell’anarchismo rivoluzionario impedirgli di farlo e privarla di questa opportunità. I rischi sono troppo grandi per essere ignorati o sottovalutati.

La necessità di una difesa efficace

Si potrebbe pensare che il modo in cui le attività dell’anarchismo rivoluzionario vengono sabotate dalla sinistra del capitale non meriti molta attenzione. Noi pensiamo che sia vero il contrario. Dobbiamo fare della difesa da questo fenomeno una delle nostre priorità. Gli attacchi che l’ambiente anarchico sta affrontando si stanno intensificando e stanno avendo un impatto non trascurabile sulle nostre attività.

In passato ci sono stati tentativi di dedicarci alla nostra attività anarchica e di ignorare la sinistra del capitale. Non ha funzionato! Questo si è rivelato impossibile e enormi ostacoli sono stati costantemente posti sulla nostra strada. La sinistra del capitale ha colto ogni opportunità per attaccare e sabotare le nostre attività alle nostre spalle. La pratica ci ha quindi insegnato ad accettare il fatto che esiste un antagonismo insormontabile tra il movimento anarchico e la sinistra del capitale. È impossibile coesistere senza conflitti. L’altra parte ci danneggerà e ci attaccherà anche se da parte nostra c’è solo ignoranza o silenzio.

Ogni volta che il movimento anarchico si trova ad affrontare attacchi da parte di forze fasciste o ultraconservatrici, non esita mai a utilizzare tutti i mezzi disponibili per difendere il proprio spazio e i suoi membri. Il nostro movimento non dovrebbe esitare nemmeno quando tali attacchi vengono organizzati sotto la bandiera dell’anarchia, perché ciò dimostra che le persone possono schierarsi a livello pratico con la controrivoluzione e con la politica statale anche se a livello teorico affermano di essere una forza rivoluzionaria.

Dobbiamo analizzare come agiscono le persone e quali sono le conseguenze. Non importa come chiamano la loro azione e quale bandiera sventolano. Se qualcuno sabota il movimento anarchico, è necessario rispondere senza compromessi con un’autodifesa organizzata. La sinistra del capitale è uno dei tanti ostacoli che l’anarchismo rivoluzionario deve superare consapevolmente e collettivamente.

* ALCUNI ANARCHICI DELL’EUROPA CENTRALE (GIUGNO 2024)

[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/06/23/la-sinistra-del-capitale-sta-sabotando-il-movimento-anarchico-passiamo-al-contrattacco/ | Traduzione in italiano originariamente pubblicata in https://ilrovescio.info/2024/06/19/la-sinistra-del-capitale/ e ripresa in https://antimilitarismus.noblogs.org/post/2024/06/20/la-sinistra-del-capitale-sta-sabotando-il-movimento-anarchico-passiamo-al-contrattacco/]