Pietre, vernice e acido butirrico contro la sede della Confederazione delle Forze Armate tedeche e contro l’agenzia ZUG (Berlino, Germania, maggio 2024)
Stiamo cospirando | Contro la guerra e il capitalismo “verde” | Attacco contro la Confederazione delle Forze Armate e la ZUG (Futuro – Ambiente – Società)
Mentre a Grünheide cominciano le giornate di azione contro Tesla, ci siamo incontrati nella Stresemannstraße, a Berlino, e abbiamo attaccato con pietre, vernice e acido butirrico due istituzioni simbolo della militarizzazione, della guerra e delle false promesse del capitalismo “verde”.
Non c’è nulla su cui sorvolare. I cambiamenti climatici sono in pieno corso e le loro conseguenze si fanno sentire in tutto il mondo. Fenomeni meteorologici estremi come violente precipitazioni, inondazioni, incendi boschivi, siccità, ecc. si verificano sempre più frequentemente e rappresentano una seria minaccia per molti esseri viventi. Questo fatto porta alcune persone a esaminare criticamente il nostro stile di vita e, di conseguenza, a sviluppare un atteggiamento antagonista nei confronti dell’esistente. Altri invece vedono in questa situazione un’opportunità per ristrutturare il sistema in crisi, al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine della produzione e dei metodi economici capitalistici. Perché questo progetto dello Stato e del capitale si realizzi, non servono solo aziende senza scrupoli o egomaniaci come Elon Musk, che si appropriano di terreni, saccheggiano materie prime o sfruttano la manodopera in nome della sostenibilità, ma anche coloro che intendono farci credere, attraverso un’offensiva di comunicazione politica e mediatica, che possano esistere soluzioni sistemiche alle crisi attuali.
Una di queste istituzioni, che svolge tale funzione per conto del governo federale e funge da interfaccia tra politica e industria, è la ZUG (Zukunft – Umwelt – Gesellschaft GmbH) [ndt. Futuro – Ambiente – Società], il cui azionista unico è il Ministero federale dell’Ambiente, della tutela della natura, della sicurezza nucleare e della protezione dei consumatori (BMUV). La “linea guida e il fondamento” del suo lavoro è “l’attuazione degli obiettivi del governo federale per la protezione dell’ambiente, della natura e del clima”, per i quali sono stati creati i cosiddetti “centri di competenza, piattaforme di conoscenza o un laboratorio di idee per l’intelligenza artificiale”. È qui che “avvocati, ingegneri, scienziati politici e sociali, professionisti della comunicazione” e altri “esperti” si riuniscono per risolvere i problemi del mondo.
Ma non abbiamo bisogno dei loro “esperti” per capire che c’è qualcosa di intrinsecamente sbagliato, né ci faremo cullare da un falso senso di sicurezza dalle loro soluzioni ipocrite. Quando il governo tedesco parla di protezione del clima e al contempo i suoi “professionisti della comunicazione” evocano uno scenario catastrofico, non è per amore della natura o perché vogliono risolvere le cause di questi problemi, ma perché, con l’ accettazione da parte nostra del “capitalismo verde” come male minore, sperano di poter pilotare un’economia malata attraverso le crisi attuali senza incontrare alcuna resistenza. Non è un caso che il termine “Green New Deal” faccia riferimento al “New Deal” di Roosevelt, varato in seguito alla Grande Depressione del 1929. Tutto ciò dunque serve solo a rafforzare gli interessi delle nazioni industrializzate occidentali, fondate sulla violenza patriarcale e coloniale e attualmente minacciate dai cambiamenti economici e geopolitici. Gli enormi investimenti in tecnologie quali l’intelligenza artificiale, la mobilità elettrica o i microchip e i progetti estrattivisti per l’ acquisizione di materie prime, su cui l’industria fa affidamento per realizzare una “economia verde”, sono l’espressione diretta di quanto tutto ciò sia considerato un’ancora di salvezza per il vecchio mondo.
Questo cambiamento e l’ associato riassetto globale delle relazioni commerciali, delle catene di approvvigionamento e delle reti di trasporto portano inevitabilmente a contese per la distribuzione, dove le nazioni competono per l’accesso alla terra, alle infrastrutture e alle risorse. Se gli obiettivi politici non vengono raggiunti attraverso la diplomazia, gli scontri militari sono inevitabili per garantire le rivendicazioni di potere e di dominio sugli altri. Le guerre attuali e gli interventi neocoloniali possono essere ricondotti, tra l’altro, a questo. Dal momento che, a parte all’industria degli armamenti e ai suoi alleati nel mondo degli affari e della politica, la guerra piace a pochissime persone, il governo sta facendo di tutto per stimolare nella popolazione un entusiasmo artificiale per la guerra. Che l’ideologia fascista sia suscettibile e permeata da una logica di guerra contro l’ umanità dovrebbe essere risaputo. Ciò che è nuovo e preoccupante è come i concetti e le convinzioni morali della sinistra siano ora appellabili per rendere accettabile il militarismo. E questo ha decisamente funzionato. La “svolta” di un’epoca implica anche che il femminismo di Baerbock [ndt. Annalena Charlotte Alma Baerbock è l’attuale ministro degli affari esteri tedesco e presidente del partito dei Verdi] vada di pari passo con il commercio di armi e che si possa uccidere senza esitazione in nome di una buona causa. Il risultato inquietante e raccapricciante di tutto ciò sta nelle trincee dell’Ucraina e sotto le macerie di Gaza.
Laddove c’è un’euforica mobilitazione per la guerra in Germania, l’Associazione delle Forze Armate Tedesche (DBwV) di solito non è lontana. Questa organizzazione trasversale rappresenta gli interessi dei soldati attivi e degli ex soldati, dei riservisti e di altri membri della Bundeswehr e funge da gruppo di pressione in favore degli stermini. Nel Bundestag, viene consultata durante tutti i dibattiti su questioni e preoccupazioni relative alle forze armate, al fine di “influenzare le decisioni governative e parlamentari nell’interesse dei suoi membri”. Va da sé che si tratta di sostenitori sfegatati del fondo speciale per la Bundeswehr, convinti che non si farà in tempo a riportare finalmente le truppe al massimo della loro efficienza, in modo che l’esercito tedesco possa essere presto dichiarato idoneo alla guerra. Non dimentichiamolo: la morte è un Maestro tedesco.
Affetto e forza per i due compagni che saranno processati a Berlino-Moabit alla fine di maggio per presunta cospirazione volta a commettere un “reato”!
Libertà e felicità per chi è in fuga e per i prigionieri del processo di Budapest!
Contro la militarizzazione, la guerra e le false promesse del capitalismo “verde”!
Distruggere ZUG – Distruggere la Confederazione delle Forze Armate tedeche
[Pubblicato in tedesco in https://de.indymedia.org/node/358763 | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/05/17/pietre-vernice-e-acido-butirrico-contro-la-sede-della-confederazione-delle-forze-armate-tedeche-e-contro-lagenzia-zug-berlino-germania-maggio-2024/]