Aggiornamenti sull’inchiesta torinese del luglio 2023
Come precedentemente comunicato, nel luglio scorso il PM torinese Scafi richiedeva tredici misure cautelari (una in carcere, tre ai domiciliari e nove obblighi di firma), rigettate tutte a parte due obblighi di firma (la richiesta del PM per questi ultimi erano gli arresti domiciliari) con la motivazione che i due compagni risultano pregiudicati.
A novembre, in seguito al ricorso fatto dal PM contro la decisione di luglio del diniego della maggior parte delle misure, il tribunale di sorveglianza di Torino ha accolto solo un obbligo di firma per il terzo compagno indagato insieme agli altri due che in prima istanza avevano già avuto l’obbligo, continuando a rigettare tutte le altre misure.
Non pago dei vari rigetti, il PM ha fatto ancora ricorso al Tribunale di sorveglianza di Torino con la richiesta di ripristinare l’obbligo di firma ai due compagni, a cui era stata tolta a settembre.
Il 5 dicembre scorso il Tribunale di Sorveglianza di Torino ha rigettato anche questo ricorso del PM.
Evidente la volontà della procura torinese di perseverare, nonostante le carte dell’inchiesta evidenzino il nulla totale, per raggiungere l’obiettivo di silenziare la solidarietà e togliere di mezzo compagne e compagni attivi nelle lotte.
Per un mondo libero da ogni forma di contenimento.
Per un mondo senza Stato.
Solidali e complici
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/12/22/aggiornamenti-sullinchiesta-torinese-del-luglio-2023/]