Camminata contro le esercitazioni militari al Pian dell’Alpe in Val Chisone (Usseaux, 21 aprile 2023)
Venerdì 21 aprile, ritrovo alle ore 10:00, parcheggio all’inizio della strada per Balboutet – Pian dell’Alpe. La strada parte dalla SR23 della Val Chisone all’altezza di Pourrieres. Pranzo al sacco, calzature da montagna.
Al fianco di Alfredo Cospito, al fianco di chi si oppone allo stato di guerra.
Contro lo Stato di guerra. Camminata a Pian dell’Alpe (area utilizzata periodicamente come poligono per esercitazioni militari).
Dal 17 al 21 di Aprile le autorità militari vietano l’accesso alla zona alpina di Pian dell’Alpe (Val Chisone, provincia di Torino) per permettere lo svolgimento delle esercitazioni militari che periodicamente interessano questi luoghi.
Qui ci si prepara alla guerra: non solo a quella che avviene in terre lontane massacrando migliaia di persone che della guerra saranno sempre e soltanto vittime, da sacrificare per gli interessi di questa o quella Potenza statale ed economica (e le missioni all’estero dell’esercito italiano ne sono un esempio). La guerra è il campo di sperimentazione tecnologica di nuovi strumenti e modelli di controllo sulla popolazione e sul territorio (identità e lasciapassare digitali, droni, riconoscimento facciale).
Guerra è anche il sempre più martellante richiamo all’esaltazione nazionalista e militarista che forgia il consenso ai regimi autoritari e liberticidi. La presenza militare nelle strade e nelle nostre vite è sempre più massiccia e invadente. Non bisogna dimenticare che, dichiarata l’emergenza sanitaria, la gestione dell’ordine pubblico è stata affidata ad un generale, e alla popolazione sono state imposte misure di controllo prettamente militari quali il coprifuoco, il confinamento, zone rosse e lasciapassare. È la strada, certo non imboccata solo da quando al governo ci sono i nipoti di Mussolini, che vuole abituarci ad una società irreggimentata come una caserma, o forse sarebbe meglio dire come una prigione.
La guerra è l’inasprimento nella criminalizzazione di quello che lo Stato chiama il suo “nemico interno”, tutti coloro che per scelta o per necessità rappresentano un grattacapo per i progetti e per l’ordine politici ed economici. E che siano giovani, studenti o lavoratori che protestano, persone che migrano in cerca di un futuro vivibile, poveri che potrebbero scoppiare di rabbia perché non riescono ad arrivare a fine mese, o sovversivi che non abbassano la testa, il cerchio repressivo va stringendosi ogni giorno di più sulle vite di noi tutti e tutte.
Di questi tempi lo sciopero della fame dell’anarchico Alfredo Cospito, iniziato ormai 6 mesi fa nella tomba per vivi che è il regime carcerario del 41-bis, sta mettendo a nudo il disprezzo per la vita umana e il fanatismo repressivo con cui lo Stato è disposto a trattare i suoi oppositori.
La guerra è guerra: quando si vuole uccidere un nemico dello Stato in una cella, quando si lasciano annegare o morire di freddo le persone sulla frontiera, come quando si bombardano intere popolazioni o ci si prepara a farlo militarizzando un territorio.
A tutto questo non si può restare indifferenti: opponiamoci!
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/04/13/camminata-contro-le-esercitazioni-militari-al-pian-dellalpe-in-val-chisone-usseaux-21-aprile-2023/]