A fronte della rimozione del sito internet Noticias de la guerra social (Cile)
Nel 2014 abbiamo avviato questo progetto di controinformazione dedicato a diffondere e documentare i diversi attacchi al dominio, alcuni dei quali rivendicati e altri anonimi, mantenendo un formato semplice che si manteneva vivo solo nel e con il polso stesso del conflitto.
Senza preoccuparci troppo, decidemmo di utilizzare il servizio più diffuso all’epoca, «wordpress», dato che i siti internet ospitati in altri server «alternativi» (noblogs, espiv, altervista, lahaine, entodaspartes, ecc. [altervista non è considerabile come un server «alternativo», dato che fa parte del gruppo Mondadori, ndt]) venivano spesso rimossi, sia per via di attacchi repressivi che semplicemente per la cessazione dei rispettivi progetti.
Nell’ottobre-novembre 2022 https://noticiasdelaguerrasocial.wordpress.com/ è stato rimosso dal web, perdendo quel prezioso archivio e strumento di comunicazione e informazione tra antagonisti. Lungi dall’appellarci alla «libertà di espressione» o dal lamentarci delle «politiche sulla privacy» proprie dei server, ci siamo limitati a constatare la fragilità dei progetti basati su internet. Fragilità che conoscevamo a priori, ma abbiamo deciso di scommettere sulla comunicazione informale e sulla diffusione di una conflittualità viva e latente.
Le domande rimangono nell’aria: quali sono le caratteristiche dei nostri mezzi di comunicazione? Quanto sono solidi? Qual è il loro grado di autonomia? Disponiamo di una infrastruttura nostra di comunicazione e controinformazione? Quanto siamo dipendenti o suscettibili? Dobbiamo trarre alcune lezioni collettive dall’attacco repressivo dello Stato italiano contro strumenti di comunicazione come Radioazione, Culmine o “Vetriolo”.
Fuggendo da quella falsa sensazione in cui il dominio controlla tutto e la diffusione di idee antiautoritarie sopravvive solo tramite il permesso dei potenti, possiamo delineare che la forza dei mezzi di comunicazione anarchici sta nella loro dispersione, moltiplicazione, proliferazione, non nella loro centralità. Da una parte il loro formato: siti web, reti, giornali, riviste, bollettini, e-mail, messaggi, carte, inchiostro e tutto quanto. Ma soprattutto la generazione di ricchi ambienti di controinformazione in cui l’informazione circola per copia/incolla, senza adagiarsi in un’unica centralità; questa modalità, piuttosto attiva nel primo decennio degli anni Duemila e prima dell’avvento dei social network, ha permesso a gran parte di quell’esperienza di essere ancora rintracciabile e non semplicemente cancellata con la rimozione di un solo sito internet. La virtualità ha i suoi limiti, lo sappiamo, ma non fa mai male ricordarlo e cercare soluzioni collettive.
Attualmente stiamo cercando una nuova «casa» per dare continuità al nostro progetto.
Ringraziamo di cuore tutti i compagni che hanno avuto fiducia in questo spazio e gli hanno dato validità.
Solidarietà con i/le prigionieri/e della guerra sociale!
A difesa dei nostri spazi e strumenti di comunicazione! A difesa della violenza rivoluzionaria e di chi la adopera!
Noticias de la guerra social
Novembre 2022
E-mail: noticiasdelaguerrasocial[at]riseup[dot]net
Nota de “La Nemesi”
Pubblichiamo con interesse questo testo scritto dai/lle compagni/e che gestivano il sito internet Noticias de la guerra social, che rappresentava un importante archivio di rivendicazioni e documenti dal Cile. Il testo pone delle questioni importanti, specialmente alla luce delle operazioni repressive che – in Italia, ma stiamo assistendo a vicende simili anche in altri paesi (come il Regno Unito, si veda ad esempio la chiusura di 325 nel 2021) – hanno inteso colpire alcune pubblicazioni e siti internet (tra i quali crediamo esista comunque una differenza qualitativa consistente, in quanto le prime consentono un livello di approfondimento e una potenziale diffusione materiale impossibili per i progetti online).
Constatando le attuali caratteristiche delle pubblicazioni e soprattutto delle iniziative «controinformative» esistenti ed esistite online, e siccome pensiamo (come scrivemmo nella presentazione de “La Nemesi”) che un sito internet come questo serva ad «amplificare l’entità e le possibilità dell’agitazione e della propaganda delle idee anarchiche», consideriamo necessario – come è stato fatto in molteplici pubblicazioni negli ultimi decenni – continuare a confrontarsi con l’impoverimento linguistico e culturale in corso in questa società della digitalizzazione e della «flessibilità» in ogni campo, affrontandolo con la nostra critica e la nostra pratica (affinché, in tal modo, si possano pure verificare e affinare le potenzialità dei nostri strumenti di comunicazione). In questo senso, l’esortazione ad una riflessione sulle condizioni e le caratteristiche dei siti internet e delle pubblicazioni è positiva e merita quindi un approfondimento che auspichiamo possa avere luogo nel futuro.
Una breve precisazione a partire da alcuni siti internet e pubblicazioni menzionate nel testo in quanto oggetto di differenti indagini da parte dello Stato italiano. I siti internet Culmine e Radioazione sono stati coinvolti rispettivamente nelle operazioni Ardire (2012, procura di Perugia) e Scripta Manent (2016, procura di Torino), con gli atti d’indagine di Ardire che – per quanto riguarda le accuse inerenti Culmine, Iconoclasta e Parole Armate – sono confluiti nel processo Scripta Manent, al termine del quale parecchi compagni sono stati condannati a pene tra i 2 anni e 6 mesi e 1 anno e 6 mesi per istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo in relazione alla gestione dei siti Culmine, Iconoclasta, Parole Armate, Croce Nera Anarchica (progetto che comprendeva anche una rivista aperiodica di cui sono stati pubblicati quattro numeri), Radioazione e Anarhija. Il giornale anarchico “Vetriolo” è stato oggetto di indagini da parte delle procure di Milano e Perugia con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, poi confluite nell’operazione Sibilla (2021, procura di Perugia, indagine tutt’oggi aperta), per cui era stato richiesto l’arresto in carcere per otto compagni (una richiesta successivamente mutata in sei misure cautelari, tra cui un mandato d’arresto per Alfredo Cospito). Un’operazione – quest’ultima, Sibilla – che tralaltro ha comportato il «sequestro preventivo» (oscuramento) dei siti internet Roundrobin e Malacoda, attualmente inaccessibili tramite motori di ricerca convenzionali. Infine, risale sempre ad anni recenti la condanna definitiva per istigazione a delinquere a 3 anni per alcuni compagni, tra cui Alfredo Cospito e Anna Beniamino, nell’ambito dell’operazione Shadow (2009, procura di Perugia), in relazione alla pubblicazione del foglio anarchico rivoluzionario “KNO3”.
[Pubblicato (tranne la nota de “La Nemesi”) in spagnolo il 7 novembre 2022 in https://lapeste.org/2022/11/ante-la-bajada-de-la-pagina-noticias-de-la-guerra-social/ | Traduzione in italiano pubblicata in https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/04/10/a-fronte-della-rimozione-del-sito-internet-noticias-de-la-guerra-social-cile/]