Testo in solidarietà con Alfredo Cospito letto durante il processo per l’operazione Scintilla (Torino, 8 novembre 2022)
“Adesso ci prendiamo qualche minuto per portare a conoscenza della Presidentessa Alessandra Salvadori – che sa di chi stiamo parlando – e di tutta la Corte, la situazione del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, rinchiuso in regime di 41 bis nel carcere di Bancali a Sassari e attualmente al 20esimo giorno di sciopero della fame a oltranza.
Prendiamo parola oggi perché possiamo farlo, al contrario di Alfredo, messo a tacere mentre spiegava i motivi della sua decisione nell’udienza alla quale partecipava in videoconferenza, con un semplice gesto da parte del giudice che gli ha disattivato l’audio.
Non possiamo e non vogliamo lasciare che il suo sciopero passi sotto silenzio, esprimiamo anche nell’aula di questo tribunale la nostra solidarietà con Alfredo perché il regime di 41 bis nel quale lo avete rinchiuso smetta di esistere e la pena di morte viva, l’ergastolo ostativo venga abolito, affinché nessuno più sia sottoposto a questa tortura portata avanti dallo Stato”.
Questa mattina, martedì 8 novembre, all’interno del Palagiustizia di Torino si è tenuta una delle ultime udienze del primo grado del processo denominato Scintilla. Una ventina tra imputati/e e solidali si sono alzati in piedi e ne hanno interrotto il normale svolgimento leggendo il testo sopra riportato in solidarietà con Alfredo Cospito, per poi abbandonare l’aula scandendo slogan di libertà per lui e per Juan, Ivan e Anna, compagni prigionieri entrati in sciopero della fame al suo fianco.
È fondamentale ora piu che mai che la lotta di Alfredo esca dalle quattro mura in cui vorrebbero seppellirlo e riecheggi in ogni luogo e situazione, anche davanti a questa giuria presieduta dalla stessa giudice che ha condannato lui a 20 anni e Anna a 17 nel primo grado del processo Scripta Manent.
Contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo!
Libertà per tutti e tutte!
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