Fare la propria guerra (Oust-Ilimsk, Russia, 26 settembre 2022)
Lunedì 26 settembre 2022, qualche giorno dopo l’inizio della mobilitazione parziale decisa dal presidente russo, un giovane disoccupato di 25 anni si è recato con passo spedito verso il centro di reclutamento della sua città natale. Più precisamente a Oust-Ilimsk, 600 km a nord di Irkoutsk, nel mezzo della Siberia. Verso mezzogiorno, è salito al quarto piano dell’edificio, prima di raggiungere la sala riunioni dove si trovavano già le future reclute.
Di fronte a loro si trovava il comandante del centro militare, Alexander Eliseev, che presto ha riempito la stanza con i suoi discorsi marziali, gridando i primi ordini. È stato allora che Ruslan Zinin si è rivolto ai giovani intorno a lui, dicendo “Nessuno combatterà” e “Ora torneremo tutti a casa!”. Successivamente, armato delle proprie convinzioni, ha tirato fuori dalla giacca una pistola artigianale e ha sparato in faccia all’ufficiale. Inutile dire che il comandante ha immediatamente chiuso la bocca accasciandosi a terra, prima di cadere in coma ed essere trasportato d’urgenza in ospedale.
Ruslan Zinin non ha ricevuto l’ordine di mobilitazione per andare in guerra nella lontana Ucraina, contrariamente a suo cugino o al suo migliore amico. Si è recato al centro di reclutamento da solo, per fare la propria guerra, con un’arma artigianale, prima di cadere sfortunatamente negli artigli del nemico, nel tentativo di fuggire. Ad oggi, sono 54 i centri di reclutamento o gli edifici dell’amministrazione militare che sono stati incendiati in tutta la Russia dall’inizio della guerra…
[Pubblicato in francese in: https://sansnom.noblogs.org/archives/13785]