Solidarietà con Alfredo Cospito, anarchico recluso in 41 bis
Il 5 maggio l’anarchico imprigionato Alfredo Cospito ha ricevuto notifica del suo trasferimento dall’“Alta Sicurezza 2” al 41 bis. Il decreto è stato disposto dalla ministra della giustizia Marta Cartabia. Il 41 bis è un regime penitenziario afflittivo che prevede: l’isolamento e il silenzio, l’assenza di socialità e di ogni attività interna, la censura della corrispondenza e il blocco di una buona parte di essa, un’ora di colloquio mensile col vetro divisorio, la registrazione del colloquio stesso, dieci minuti di telefonate al mese con un familiare autorizzato e costretto a chiamare da una caserma, il divieto di ricevere e acquistare giornali e libri, la limitazione nella disponibilità di oggetti all’interno della cella.
Questo trasferimento è un attacco a un compagno anarchico che non ha mai abbassato la testa: che dopo l’arresto e nel processo che è seguito, ha rivendicato a testa alta di aver sparato alle gambe l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, l’ingegner Adinolfi, uno dei massimi responsabili del nucleare in Europa. In questi anni, Alfredo è stato una spina nel fianco per gli inquirenti a causa del suo costante contributo al movimento rivoluzionario, un contributo che adesso vorrebbero zittire.
Occorre una mobilitazione internazionale capace di contrattaccare, che faccia pagare allo Stato italiano il prezzo di questa scelta. Le nostre armi risiedono nella lotta rivoluzionaria che, con la sua chiarezza, è sempre un passo avanti rispetto all’ambiguità del diritto e della giustizia di Stato. Le azioni intraprese contro il tentativo di avvicinamento al 41 bis delle condizioni detentive degli anarchici reclusi – in particolare nel 2019 con il trasferimento della sezione AS2 femminile nel carcere dell’Aquila, cui fece seguito un lungo sciopero della fame – sono una manifestazione di queste nostre pratiche.
Essere anarchici è difficile, ma non ci interessa se ciò è considerato reato o meno. Coloro che affamano, sfruttano, sganciano le bombe sulle popolazioni, sono gli stessi uomini e donne che si premurano di far rientrare l’anarchismo negli schemi del diritto, depotenziandone le tensioni, sopprimendone le possibilità di azione. Questo trasferimento è un monito a tutti coloro che ritengono che non esistano «libertà» concesse da padroni e governanti, un messaggio per chi – unendo pensiero e azione – intende distruggere lo Stato e il capitale.
Che la solidarietà rompa l’isolamento dove vorrebbero seppellirlo! Esortiamo dunque ad una mobilitazione internazionale nel segno di una continuità rivoluzionaria che renda sempre più vasto il proprio campo d’azione.
Contro il 41 bis, rompere l’isolamento!
Contro la censura, perseveriamo nella propaganda anarchica!
Solidarietà rivoluzionaria con l’anarchico Alfredo Cospito!
Anarchici
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