Il nemico è qui (Parigi, Francia, 5 marzo 2022)

Il nemico è qui

I/le nostri nemici/he non sono gli/le altri/e sfruttati/e, ma i/le padroni/e e gli Stati. Noi respingiamo tutti gli appelli nazionalisti e frontisti, anche se riconosciamo l’orrore dell’invasione russa dell’Ucraina. Ma Putin non è diventato un dittatore il 24 febbraio perché i media e i dirigenti occidentali lo condannano. La dittatura è sempre stata presente, la Russia e il suo vassallo, la Bielorussia, sono sempre stati degli stati polizieschi. Basta guardare le cose e non accontentarsi di fare affari. La repressione brutale di ogni rivendicazione popolare, gli/le oppositori/rici assassinati/e, torturati/e ed imprigionati/e…

Pensiamo ai/lle nostri compagni/e anarchici/he, come Ilya Romanov, che ha passato molti anni in galera, o i due giovani compagni russi recentemente condannati a diversi anni di prigione per aver dinamitato un commissariato di polizia – in un gioco video! Pensiamo anche alla rivolta del 2020, in Bielorussia, quando gli/le abitanti/e di quel paese hanno voluto rovesciare il dittatore Lukašėnka. Decine di persone sono state uccise dalla polizia centinaia torturate, migliaia imprigionate, nell’indifferenza dell’Europa. Mentre volevano avere la meglio nei giochi geostrategici, i governi occidentali non hanno mai condannato lo Stato poliziesco russo, che al contrario è sempre stato considerato come un partner economico importante. Société Générale [una delle principali banche francesi; NdT], Total, Engie [due grandi gruppi che operano nel settore delle energie, Total soprattutto per gli idrocarburi, Engie soprattutto per il gas; NdT], Renault, il gruppo Auchan… è anche con i soldi francesi che la dittatura di Putin ha prosperato, è anche con questi soldi che è stato finanziato l’esercito che oggi massacra dei civili e minaccia disastri nucleari.

Oggi, i/le nostri/e compagni/e dell’Europa dell’Est continuano a battersi. Come tanti altri civili, gli/le anarchici ucraini/e hanno preso le armi per resistere all’invasione russa. Dall’altro lato della frontiera, gli/le anarchici/e russi/e e bielorussi/e si oppongono, come decine di migliaia di persone, all’imperialismo di Putin e del suo tirapiedi Lukašėnka. Non pensiamo a loro come a delle vittime, ma come a dei/lle combattenti rivoluzionari. Come Mikhail Zhlobitsky.

Non possiamo che cercare di essere al loro fianco, lottando contro lo Stato e i padroni qui.

Questa notte abbiamo dato fuoco a una BMW con una targa del corpo diplomatico e a un SUV Aston Martin, in rue Edmond About, nel quartiere parigino di Passy.

Che l’opposizione a questa invasione imperialista inneschi, ovunque nel mondo, la rivoluzione!

[Tratto da: https://attaque.noblogs.org/post/2022/03/05/paris-lennemi-est-ici/]