Assunzione di responsabilità per degli attacchi in solidarietà con Haris Mantzouridis
Il compagno Haris Mantzouridis è prigioniero dello Stato e dei suoi meccanismi da 4 mesi. Il 13 ottobre, uomini dell’Antiterrorismo lo hanno rapito dalla sua casa davanti alla sua famiglia e lo hanno portato a GADA [Questura centrale di Atene, NdT]. Una volta lì è stato accusato di essere coinvolto in una rapina ad un portavalori nel quartiere ateniese di Zografou nel 2018 con l’unica prova di un campione di DNA “orfano” trovato su un pezzo di stoffa in una zona vicino alla rapina dopo la chiamata che un “cittadino anonimo” avrebbe fatto alla Polizia.
L’uso del DNA come prova di colpevolezza è stato usato ampiamente negli ultimi anni dallo stato e dai suoi meccanismi repressivi per tenere in ostaggio e intrappolare i militanti. Inoltre l’esistenza di una “telefonata anonima” mostra chiaramente lo sforzo orchestrato dal meccanismo statale per incastrare il compagno.
Il crimine di stato e la vendetta nei confronti di Haris a causa della sua lunga militanza nel movimento anarchico continua e va oltre ogni limite, poiché mentre lui ha chiesto la scarcerazione a causa della sua grave condizione di salute mentale [qualche settimana dopo l’arresto Haris ha tentato il suicidio, NdT], il procuratore della prigione lo ha accusato di aver simulato un atto autolesionista con lo scopo di tentare la fuga e per questo lo ha mandato ad una corte disciplinare. Al momento, il compagno è detenuto nell’ala psichiatrica della prigione di Korydallos, le cui condizioni minano ulteriormente la sua salute mentale.
La violenza brutale che il nostro compagno sta subendo da mesi non può essere separata dall’attacco coordinato dello Stato e del capitale alle classi economiche inferiori e a coloro che gli resistono.
Gli aumenti del costo dei beni sociali di base (elettricità – acqua – affitto), lo smantellamento e la svalutazione del Sistema Sanitario Nazionale, la privatizzazione degli spazi e dei servizi pubblici, le condizioni degradanti di detenzione nelle prigioni greche e negli inferni psichiatrici così come i “campi di concentramento” per i migranti/rifugiati, l’intensificarsi della repressione statale sia in strada che nei tribunali contro coloro che si oppongono, delineano una strategia volta a rompere tutti i legami di classe collettivi e a distruggere una “base sociale”, in modo che le politiche neoliberali possano essere attuate senza ostacoli e la barbarie capitalista possa essere consolidata.
Per queste ragioni, durante i tre giorni dal 14 al 16 gennaio, abbiamo attaccato:
ΔΕΗ (Società statale per l’energia elettrica) su Syngrou,
La sede della polizia municipale del comune di Atene a Kypseli,
ΔΥΟ di Cholargos,
2 bancomat nella zona di Neos Kosmos,
1 bancomat della Banca Nazionale a Pangrati,
1 sportello bancomat Eurobank a Elliniko.
Durante gli attacchi, sono stati lanciati dei volantini con i seguenti slogan:
Resistenza con tutti i mezzi alla barbarie capitalista
Sanità, Elettricità ed Acqua gratuiti per tutti
Il terrorismo è la schiavitù salariale – nessuna pace con i padroni
Incidenti sul lavoro e pallottole nella nuca, qui viviamo la guerra ogni giorno.
Solidarietà e rilascio immediato del compagno Haris Mantzouridis
PER FERMARE L’AVANZATA DELLA BARBARIE CAPITALISTA
RILASCIO IMMEDIATO DEL COMPAGNO
[Tratto da: https://ilrovescio.info/2022/02/02/assunzione-di-responsabilita-per-attacchi-in-solidarieta-con-haris-mantzouridis/]