Luca Dolce detto Stecco: estratti di alcune lettere dal carcere di Sanremo
26/06/2024, Carcere di Sanremo
[…] Lunedì scorso era uscita la notizia di 4 suicidi in un giorno nelle carceri. Dopo breve discussione all’aria, il pomeriggio ci si trova in saletta per discutere se si vuol fare qualcosa. C’è chi spinge forte e chi dice che forse è meglio testarci prima visto che non ci si conosce e non c’è fiducia in generale.
Visto che c’è voglia di fare, si propone subito una battitura la sera senza aspettare di comunicare alle altre sezioni. O meglio, ad alcune lo si è comunicato ma gli arabi si son capiti male. Vabbé, han cacciato il carrello. […]
Alla battitura facciamo un bel casino, su 16 celle si batteva in 10, solo un cellone non ha battuto. […] Il secondo giorno in 2°sezione qualcuno ha battuto, ma è evidente che la cattiva comunicazione e il disinteresse – diciamo così – non ha portato ad un più alto coinvolgimento. Sembra che la seconda sera, il 18/06, anche a Marassi han fatto casino.
Come immaginerai la cosa è andata scemando, come se da una battitura cambiasse qualcosa: non si è abituati a lottare, in prospettiva, conoscendosi…
Dopo la prima sera, il pomeriggio del giorno dopo il mio nome era sulla bocca di tutti, e sembra – cosa che sapevo già in anticipo – qualcuno ha fatto il mio nome alla sorveglianza. Non mi sono meravigliato, anzi l’avevo anche detto in assemblea che se mi avessero chiamato avrei taciuto. Alla “notizia” alcuni han proposto una raccolta firme in sezione per dire che io non ero a “capo” di nulla, che chi ha partecipato lo ha fatto per sua convinzione. Un bel gesto che ho apprezzato. Le guardie venivano da me come se fosse automatico che sia stato io ad organizzare… “dai Dolce digli di smettere”, io rispondevo come deciso: “4 morti in un giorno, 44 dall’inizio dell’anno, questa è la protesta”. Niente di più, niente di meno.
I primi tre giorni la battitura è continuata dalle 20 alle 21 e poi dalle 12 alle 13. Un capo-posto metteva zizzania dicendo cose tipo “lasciatelo stare quello lì, ha le sue idee, ne ha di galera da fare, cosa vi immischiate”… gli altri lo han mandato garbatamente a farsi un giro.
Il lato positivo è che tra alcuni la fiducia è aumentata, non posso dire saldata, ma c’è un po’ più unione.
[…] Questo pomeriggio mi ha chiamato la direttrice assieme al vice-comandante. Han detto che sono stato io ad organizzare la battitura, ovviamente ho declinato l’affermazione, dicendo che chi ha partecipato lo ha fatto a titolo individuale. Mi han chiesto i motivi e ho detto quello che si era deciso, cioè che era per sollevare il problema dei suicidi. […] Comunque mi han dato 10 giorni di sanzione amministrativa, tipo esclusione dalla attività sportiva o cose simili. A me non cambia nulla, io ho sempre le mie cose da fare.
Aggiornamenti da Stecco (12/07/2024)
Il 05/07 mi hanno fatto il consiglio disciplinare in cui ho di nuovo declinato la questione “promotore” e ho riconfermato i motivi della protesta, aggiungendo svariate argomentazioni sui problemi sociali cronici che riguardano il carcere e la società fuori. […] Comunque il 08/07 ho iniziato questi 10 giorni senza palestra, campo sportivo, saletta e forse socialità: su questo non ho capito perché l’abbiamo solo la domenica pomeriggio.
I ragazzi qui, a parole, sono solidali ma alla fine non si sono tirati insieme, è evidente che c’è una completa assenza di capacità organizzativa, tenuta, riflessione. Me ne ero ben accorto durante la prima assemblea. Si perdono via nel tran-tran quotidiano, nelle piccolezze e miserie solite del mondo carcerario di oggi. Leggendo Sante e le sue esperienze, è tutto un altro carcere, nonostante il forte malessere qui dentro. Come sappiamo, dentro è lo specchio di fuori. […]
[Ricevuto via mail e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/07/23/luca-dolce-detto-stecco-estratti-di-alcune-lettere-dal-carcere-di-sanremo/ ]